L’Ombra dei Mille Soli

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Valutazione personale

Inutile essere ipocriti: se dovessi giudicare questo lavoro subito dopo aver ascoltato anche solo metà della passata produzione della band, lo boccerei in pieno, e con molta noncuranza commenterei “I Linkin Park sono defunti, da Divinità del Rock a mezzi Pop e mezzi Dance insipidi”.

D’altronde, se dovessi giudicare quello stesso 50 % della vecchia discografia dei Linkin Park dopo aver ascoltato abbondantemente un tipo di musica Rock, Metal o tutte le varie fusioni o variazioni dall’uno all’altro sia dei 70-80 che dei 90-00, indubbiamente liquiderei il sestetto californiano con “Cos’è questa merda ? Metal edulcorato per mocciosi ?”.

Ed allora si, quanto mai per i Linkin Park e nella musica è questione di due cose: gusti musicali (ed in parte orecchio musicale) e punti di vista.

Se dovessi utilizzare uno dei due punti di vista precedenti questo A Thousand Suns sarebbe davvero un fallimento, una delusione, e forse sarei sceso anch’io in piazza a rimpiangere i tempi del nu-metal con le lacrime agli occhi e le borchie intorno al collo.

In realtà voglio permettermi di fornire una “terza via”, un giudizio personale ma che viene poi accolto da tanti, ed a mio parere il giudizio con il quale io e tanti altri abbiamo visto la band agli esordi nel 2000.

Quando ascoltai e scoprii Hybrid Theory venivo dalla seconda categoria descritta poc’anzi – abituato ad ascoltare band ed artisti dalla capacità tecnica, compositiva e musicale molto “importante” e presente, con testi maturi ed elaborati, tutt’altro che gridati o spruzzati via a colpi di rap e scream.

A suo tempo decisi però di valutare e giudicare i Linkin Park andando oltre quello che davano a vedere, provando a palpare il potenziale, la potenza creativa che essi emanavano – in studio come in live – scavalcando la forte ondata sonora di chitarre distorte ho trovato qualcosa nella Teoria Ibrida che realmente gli dava un valore aggiunto: un cuore, ed un modo di farlo pulsare vicino a quello dei Teenager di esprimersi. Con questo A Thousand Suns invece, riesco a percepire molto di più, un anima, senza la paura di mostrarla – approccio molto più tipico per un Adulto.

Ne facessero di più di album così, i Linkin Park, si scrollerebbero di dosso certe “radici” e pregiudizi ed inizierebbero finalmente a parlare ed a confrontarsi con ascoltatori più capaci di giudicarli e valutarli per quello che realmente sono e propongono qualitativamente, piuttosto che per quanto hanno in meno rispetto a qualcun altro o a qualcos’altro di dannatamente già sentito.

La parola ai Lettori

Se siete arrivati alla fine di queste 5 pagine, la parola ve la meritate senza dubbio. Ho cercato di inserire nell’articolo punti di vista sotto varie sfaccettature, e pareri, tralasciando gusti personali che affronto invece soltanto alla fine. Allo stesso modo ho tralasciato la mia interpretazione dell’album e della sua storia o concept, almeno quella track-by-track, perchè vorrei che fosse l’ascoltatore a dipingere liberamente il proprio quadro dell’opera. Mi piacerebbe almeno che riusciste ad andare oltre ogni pregiudizio (sia in positivo che in negativo) per giudicare questo album nel modo più esterno possibile.

Fateci sapere il vostro parere sull’album (a caldo dopo questa analisi corposa) e se volete la vostra visione del concept, della storia che ha da raccontare e di come ve la siete figurati dentro di voi, così da poterne discutere tutti insieme.