Mike intervistato da Zane Lowe: About You, tour e Linkin Park

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Giovedì Mike ha pubblicato “About You”, il sesto pezzo di Post Traumatic, e in un’intervista con Zane Lowe, ha spiegato che la canzone non riguarda direttamente Chester. In più, ha risposto ad alcune domande sul futuro della band.

Riportiamo di seguito l’intervista che, in parte, può essere ascoltare qui.

Mike: per quanto riguarda About You ho scritto varie canzoni hip hop e poi le ho unite insieme, quindi ascoltandola, si sentiranno diversi stati d’animo. Dopo il secondo ritornello invece, da lì fino alla fine, ci siamo io e blackbear, e in un certo senso, abbiamo finito di preparare quella parte finale insieme. Ne sono davvero orgoglioso. Parte di ciò che riguarda il testo in questa canzone, e so che l’apprezzerete, è che stavo scrivendo tutti questi brani e molti dei primi a cui ho lavorato riguardavano Chester e tutto quello che è successo. Dopo ho provato a scriverne alcune che non parlassero di Chester o tutto il resto, e ho realizzato che le persone l’avrebbero ascoltate come se fossero su di lui. Pensavo: “Anche quando provo a fare una canzone che non riguarda lui, sembra comunque che parli di lui”.

Zane: Hai intenzione di suonare anche alcune canzoni del Linkin Park nei concerti, e magari qualcuna dei Fort Minor?

Mike: Sai, all’inizio dicevo di non essere tanto intenzionato a farlo, perché non volevo che le persone si confondessero chiedendosi “Dovrebbe essere un concerto dei Linkin Park, di Mike Shinoda o cosa?!” Ma più parlavo con altre persone e più dicevano “Se venissi a vedere un tuo concerto, senza sentire qualcosa dei Linkin Park, mi arrabbierei con te!” Guarda, ci sono tantissime possibilità. Potrei fare delle cover, ma perché dovrei, quando potrei eseguire canzoni che ho scritto e già cantato?

Zane: Tu e i ragazzi avete parlato del futuro della band?

Mike: Sì, parliamo. Ricevo messaggi, chiamate, e-mail e cose così dai ragazzi, ogni paio di giorni o giù di lì.

Zane: Pensate di continuare? Ne avete parlato sinceramente?

Mike: Abbiamo molte domande a cui rispondere. Se si trattasse solo di dire “Andiamo in studio e scriviamo qualche nuovo brano”, questa è la cosa più facile del mondo, potremmo farlo. Ma cosa succede dopo? Questo è il grande punto interrogativo. Non voglio andare sul palco se siamo solo noi cinque e ad esempio dobbiamo suonare One Step Closer. come facciamo? Ci sono alcune canzoni che i fan vogliono ascoltare, e che io ho intenzione di suonare, ma non so come fare. 
So che qualcuno potrebbe dire “Semplicemente prendi un’altra persona”. Sì, bella idea, ma è molto più di questo. È più della semplice voce, e innanzitutto, nessuno ha una voce come quella di Chester, il che porta ad una grande difficoltà. E forse poi non si tratta solo di una persona, forse è un insieme di tante cose. Questo è quello che dico io. Se parlassi con Dave, Rob, Brad o Joe probabilmente ti ritroveresti con pensieri diversi. L’altra parte è che devi andare in tour con quella persona. E se si rivelassero insopportabili?! Il mio istinto mi dice che il fare questo album solista, l’uscire da solo e andare ai festival, il fatto di essere un po’ fuori nel mondo mi offrono una maggiore possibilità di riuscire a capire queste cose naturalmente.

Fonte: Beats 1