Talinda Bennington e Barbara Van Dahlen (fondatrice di Give an Hour) sono state ospiti della giornalista Maria Shriver e hanno parlato in live su facebook della loro campagna 320 Changes Direction e dell’importanza della salute psicologica.
Qui potete vedere e ascoltare l’intera conversazione.
Di seguito, invece, potete leggere il riassunto.
Maria: Siamo qui con Talinda e Barbara, due persone che stanno lavorando duramente per spingere l’umanità verso un futuro migliore, facendo in modo che la salute mentale diventi un discorso quotidiano con i nostri figli, genitori, compagni, fratelli ecc.
Prima di tutto, Talinda, come state tu e la tua famiglia?
Talinda: Stiamo bene. E’ un qualcosa che va giorno per giorno, ma abbiamo un supporto davvero incredibile da familiari ed amici, il che è meraviglioso. E’ dura sai, ma ne parliamo costantemente ed è questo che conta davvero.
Maria: So che la tua speranza è proprio questa, rendere queste conversazioni un qualcosa da avere tutti i giorni a tavolino. Ed è un qualcosa che prima non c’era a casa tua. Secondo te come mai, tuo marito, una persona così famosa che si esibiva davanti a folle enormi, non ne parlava a casa?
Talinda: Penso che eravamo solo vittime del nostro tempo. E ciò che intendo è che la nostra cultura riguardo la salute mentale, è basata sulla vergogna e la paura, quindi un qualcosa di cui non parliamo. A mio marito non piaceva parlarne, ma lo faceva. Esprimeva se stesso attraverso la musica, si apriva durante le interviste.. ma a casa, nelle cose di tutti giorni, era come se non andasse bene il fatto di non sentirsi molto bene. E non è un qualcosa che sentivamo noi nei suoi confronti, ma era semplicemente il modo in cui lui si sentiva.
Ad esempio, prima mi hai chiesto come stavo, e io ho dovuto prendere un respiro profondo, per ricordarmi di rispondere onestamente e non solo con “va tutto bene”. E questo, è un qualcosa che dentro di me sta cambiando.
Maria: Penso che tu sia stata molto coraggiosa, quando hai condiviso con il mondo il video girato poche ore prima, di tuo marito che gioca e sorride, scrivendo “così è come la salute mentale sembra: qualcuno che ride, gioca, si diverte e poche ore dopo si toglie la vita”. So che state lavorando insieme e unendo le vostre voci riguardo i 5 segnali sulla salute mentale, che tutti noi dovremmo conoscere.
Barbara: Sì, si conoscono i sintomi di un infarto o di un ictus, ma fino ad ora non c’è mai stata una salute pubblica che dicesse “impariamo a conoscere i segnali di qualcuno che soffre emotivamente”. Non si tratta di diagnosi o etichette, è un qualcosa di davvero ampio e il motivo è che fa parte della condizione umana, così come la salute fisica. Parlando dei segnali sono:
1. Cambiamento della personalità, comportarsi diversamente dal solito;
2. Agitazione, ansia o rabbia;
3. Ritirarsi, ad esempio dalle proprie interazioni sociali;
4. Poca cura di se stessi: mangiare troppo, mangiare troppo poco, guidare troppo veloce, bere troppo etc..
5. Sentirsi senza speranza, disperarsi;
E il punto è che questi segnali possono essere applicati ad una vasta gamma di problemi. Ciò che vogliamo è che le persone raggiungano l’altro e dicano “Ho notato questo, come ti senti davvero? Ti voglio bene e sono preoccupato.”
Talinda: Sì, sono decisamente convinta che conoscere questi segnali e parlarne possa aiutare. La salute mentale di Chester è un qualcosa che io non ho capito e non ho compreso neanche la mia, fino a quando non ho iniziato questo viaggio.
Maria: Cosa pensi che sarebbe cambiato? Saresti stata in grado di iniziare una conversazione con tua marito che sarebbe andata più a fondo?
Talinda: Mi piace pensarla così, ma non posso saperlo. Ciò che posso dirti è che adesso ne parliamo in casa e sta diventando sempre più normale.” Se ad esempio sto guardando le foto di Chester o cose simili e inizio a diventare nervosa, spesso mio figlio di 12 anni mi dice tipo “mamma, hai bisogno di staccare un po’.”
Maria: Se qualcuno si sente solo cosa può fare o chi può chiamare?
Barbara: Si siete in preda ad una crisi, se vi sentite soli e non potete parlarne con nessuno perché vi vergognate, il che è assolutamente normale e davvero comune, chiamate Crisis Text Line.
Potete trovare tutte le informazioni sul sito GiveAnHour.org o ChangeDirection.org e funziona tutto tramite messaggi. È un servizio fantastico, disponibile per tutti 24 ore su 24.
Maria: Come ha cambiato la tua vita diventare un’attivista in questo campo? Ti ha aiutato?
Talinda: Assolutamente, mi ha aiutato al cento per cento. Mi ha cambiato la vita perché una delle più grandi motivazioni che mi ha spinto a farlo, è che non voglio che la morte di mio marito sia invana.
Se la sua morte può salvare anche solo una vita, per me, e cosa più importante per i miei figli, avrebbe un po’ più di senso.
Mio marito ha avuto una vita bellissima, la sua musica parlava da sè e lo fa ancora adesso, era una persona meravigliosa ed era il miglior padre, il miglior marito e l’amico migliore… e mi spezzerebbe il cuore se dovesse essere ricordato solo per il modo in cui è morto. Sentivo che dovevo fare qualcosa per cambiare questo, volevo che venisse ricordato anche per aver dato inizio ad un movimento.
Ad Ottobre saremo a Londra, ci saranno 3 giorni di conversazione e l’ultima sera ci sarà un concerto speciale in cui dei professionisti saliranno sul palco spiegando ciò di cui stiamo parlando e inviteranno chiunque avesse voglia, a salire sul palco, per raccontare la propria storia.
Bisogna sempre ricordare che fa tutto parte della condizione umana e siamo tutti insieme in questo.
Maria: Mi piacerebbe parlare ancora e spero che avremo altre occasioni per farlo. Continuate per questa strada, perché è davvero importante quello che offrite alle persone e sono sicura che abbiate salvato più di una sola vita. E di sicuro, rendereste orgoglioso Chester.