Running From My Shadow: Zane Lowe intervista Mike

mike

In occasione della pubblicazione di Running From My Shadow, Mike è stato nuovamente intervistato da Zane Lowe. Una piacevole conversazione, dai tratti leggeri ma profondi, in cui si è parlato dell’album Post Traumatic, dell’arte, del benessere mentale, della vita, dei fan e del futuro dei Linkin Park. Di seguito trovate invece il riassunto in italiano.

https://www.youtube.com/watch?v=BjKEl11tyzg

Ciao Mike! Come stai?

Sto bene, è un bel giorno oggi!

Manca poco alla pubblicazione del tuo album ed è appena uscita Running From My Shadow, con grandson. Parlami di lui!

In realtà ho trovato per caso una sua canzone, Blood Water, che mi è davvero piaciuta. L’ho seguito su Instagram, lui mi ha scritto e abbiamo scoperto che viviamo a 15 minuti l’uno dall’altro. Siamo usciti, abbiamo parlato e io stavo già lavorando a questa canzone, ma non ne avevo ancora inquadrato bene il finale, così lui ha portato un amico che suona la chitarra. E’ stato fantastico! C’era quell’energia tipica di quando sei ragazzo e lui aveva tipo un milione di domande! Mi ha chiesto se stava gestendo bene l’inizio della sua carriera, un po’ come se fossi il suo mentore, cosa che mi rende felice perchè adoro parlare con i giovani artisti e raccontare quello che è stato il mio percorso.

Come ti senti quando ascolti le tue canzoni una volta completate? 

Ogni volta che termino una canzone, che sia dei Linkin Park o questo album, ho sempre la sensazione di aver fatto un’esperienza al 50%. L’altra metà la ottieni quando gli altri prendono quella canzone e la collegano alla propria vita o la associano ad un qualcosa che gli è successo, aggiungendo la loro esperienza personale.

E come ti relazioni all’altro 50%? Segui le reazioni delle persone attraverso i social?

Sì, sicuramente attraverso i social media, ma ho sempre avuto anche un alto interesse e una certa perseveranza con i M&G. Amo incontrare i fan di persona e non solo quando qualcuno ti ferma per strada.

Prima di ogni show, e saranno vent’anni ormai, tranne poche eccezioni, abbiamo sempre fatto in modo di passare del tempo con loro. Anche con l’ultimo show al LA Identity, era uno concerto gratuito e potevo fare solo un piccolo incontro con circa 40 persone. Quando abbiamo finito, mi sentivo tipo in imbarazzo ad andarmene. Così ho iniziato a parlare anche con tutti i fan che erano lì davanti e le persone nel mio team mi dicevano “Amico, basta! Saluta tutti e andiamo!” 

Il fatto è che è stato un anno assurdo e sento che tra me, i ragazzi e i fan ci sia come una comunità, qualcosa di più di un semplice rapporto band-fan.

In seguito a quello che è successo, credi il legame sia differente? C’è qualcosa di diverso adesso quando incontri i fan, un tipo di empatia più profonda?

Un po’ sì. Quando Chester è scomparso, molte persone iniziavano a ricordare i bellissimi momenti e le esperienze che avevano avuto con la musica e con lui. Anche se si trattava solo di “Quanto ho amato In The End” o “Quanto ho amato il mash-up con Jay-z”, semplicemente tutti quei ricordi tornavano alla memoria. 

E lo so perché sui social media ero letteralmente inondato di tutti i meravigliosi messaggi, tributi, graffiti, murales ecc. che le persone condividevano. Inoltre, se per esempio ti lasci con una ragazza, tutte le persone che lo sanno non appena ti vedono vogliono parlarne, vogliono chiederti come stai, cosa è successo e così via. E per me vale la stessa cosa ma, letteralmente, con tutti e ovunque. Ogni volta che vado in un’altra nazione o in un’altra città e incontro qualcuno, in un certo senso iniziamo da lì o comunque è un qualcosa che verrà naturalmente fuori ad un certo punto della conversazione.

Sai Mike, ricordo quando ti ho scritto in seguito a quello che era successo, avevo il telefonino in mano e mi è tornato in mente uno straordinario consiglio che voglio condividere con tutte le persone che stanno ascoltando. Parlavo con un amico, di una persona che conoscevamo entrambi e che stava attraversando un brutto momento, e la mia prima reazione fu “voglio contattarlo, assicurarmi che stia bene” e lui mi disse “molto premuroso da parte tua, ma ricorda che nella vita è sempre importante esser premurosi con la propria premura”. E mi ha fatto riflettere molto. Quando contattiamo qualcuno o vogliamo aiutarlo, dobbiamo sempre assicurarci che sia il momento giusto e metterci nei loro panni. Ma torniamo a parlare di Post Traumatic!

L’album uscirà il 15 giugno, a quasi un anno dalla scomparsa di Chester- è assurdo pensare sia passato quasi un intero anno- e sai, all’inizio molti amici venivano a trovarci a casa, portavano cose da mangiare, si preoccupavano e io uscivo davvero pochissimo. Ricordo un giorno in cui avevo preso coraggio e avevo deciso di andare fuori a pranzo con Anna, era un posto molto vicino casa e dovevamo solo andare lì, mangiare e tornare a casa. Stavamo uscendo dal ristorante e mi sentivo abbastanza sicuro, poi abbiamo trovato alcuni paparazzi veramente invadenti. Tutto ciò mi aveva disgustato e spaventato, ero così arrabbiato che sono tornato a casa e non sono uscito di nuovo per giorni. 

Era davvero dura, ma nel momento in cui ho ricominciato a far musica e dipingere, è cambiato tutto. Lavoravo per un po’ dipingendo qualcosa, poi disegnavo, ascoltavo un po’ di musica, poi provavo a fare qualche canzone – che usciva orrenda, ma andava bene lo stesso! Alla fine ho iniziato a farne alcune che mi piacevano davvero e ad un certo punto ho capito che le volevo pubblicare, perché potevano essere d’aiuto e potevano essere terapeutiche sia per me sia per i fan. Tramite internet mi chiedevano in continuazione come andavano le cose e io non rispondevo molto, poi ho iniziato a mettere quei sentimenti nelle canzoni e a far sapere loro come stavo, attraverso la musica.

Post Traumatic ha 16 canzoni, Running From My Shadow è la settima che ho pubblicato ma ci sono ancora 9 canzoni inedite, un bel pezzo di “storia” tutto da scoprire. Il mio primo obiettivo è stato quello di ricordarmi che stavo attraversando qualcosa, che mai avevo affrontato prima, di molto pesante e intenso e che quindi anche le canzoni sarebbero potute risultare troppo profonde. Ogni volta che mi svegliavo o che riflettevo su un qualcosa di importante che stava succedendo nella mia vita, o dei pensieri che stavo avendo per la prima volta, facevo del mio meglio per catturare tutto in quel momento, e non solo scrivendo, ma anche registrando. Sento di riuscire a percepire anche dal tono della mia voce e dal modo in cui canto, come stavo quel giorno.

Mike, adoro About You! E adoro blackbear, è un ragazzo grandioso!

È divertente perché se lo conosci bene lui è un impassibile e spietato troll! Adora scherzare e prendersi gioco delle persone! I miei fan lo dicono di me, ma lui è ad un altro livello!

Davvero? Trolli i tuoi fan? Devo essermelo perso!

Sì! E lo faccio sempre con uno scopo, soprattutto per il loro bene. Potrei davvero star scherzando con loro su qualcosa oppure esser serio, e loro non lo saprebbero. Tornando al nostro ultimo album dei Linkin Park, quando abbiamo scritto Sorry For Now c’era anche blackbear. In effetti anche Chester era lì che entrava e usciva dalla stanza, e sentivo qualcosa che non so come spiegare a parole, ma in quella sessione c’era qualcosa in più rispetto al solito, sia per il testo che per l’atmosfera che si era creata nella stanza. Mesi fa, mentre stavo facendo l’album e stavo parlando con lui, gli dissi che volevo davvero che ne fosse parte, proprio per quell’esperienza che avevamo condiviso.

Adoro il fatto che tu ti diverta. Quando ascolto queste canzoni mi piace sapere che ti stai divertendo e che stai sperimentando nuove cose.

Sì, scherzavo proprio su questo l’altro giorno parlando con qualcuno. Credo che quasi per tutto il tempo, durante il processo di produzione di una canzone, ho continuato a dire “ha bisogno di più basi!” È l’album con più basi che abbia mai fatto! Una volta Rick disse che ascoltare la musica è un atto d’amore. Lasci fuori tutto il resto e presti attenzione all’arte che qualcuno ha creato. Da artista, se tu ti fermassi un attimo per osservare con attenzione qualcosa che ho creato, non riesco neanche ad esprimere a parole la gratitudine che proverei.  Specialmente adesso, nel momento in cui ho pensato fosse crollato tutto, mi son reso conto che ci sono persone a cui ancora importa, ci sono persone che vogliono ancora entrare in studio per fare una canzone o salire sul palco. È ancora importante.

Credo che tu abbia detto una cosa molto significativa, perché tutti ad un certo punto nella vita attraversiamo quel momento in cui sentiamo sia crollato tutto. E tu l’hai detto così apertamente che potrebbe essere una vera e propria rivelazione per tutti i fan e coloro che ascoltano. Sei uscito dall’altro lato, hai attraversato un percorso e hai trovato il tuo modo per farlo, e le persone questo spesso se lo dimenticano. Si dimenticano che non sono sole.

Oltre l’arte, che è sempre stata parte della mia identità, anche la band lo è, in una certa misura. È sinonimo di ciò che sono, non potresti sentire il mio nome senza associarlo ai Linkin Park. E in seguito a quello che è successo ho avuto strani pensieri e pensavo “Siamo alla fine dei giochi adesso.” Cercavo di capire cosa stava succedendo e mi chiedevo “È solo la fine di un capitolo o dell’intero libro?”  Prova a pensare ad un gruppo di artisti che lavorano insieme, cosa succede se uno di loro muore?  All’improvviso le persone ne parlano, però tu sei la persona all’altro lato e pensi “Ma..è finita? Non è finita? Non lo so più”

Credo che le persone parlino molto di più di benessere mentale, depressione, attacchi d’ansia e tutte queste cose attinenti, ma non solo grazie alla musica o a Chester o Avicii o Chris. Ed è davvero triste quanto ulteriormente indietro si possa andare. Abbiamo visto la nostra fanbase supportare la fanbase di Avicii, e noi non abbiamo detto nulla per spingerli a farlo, l’hanno fatto perché gli importava. E ciò significa che in questo momento c’è una consapevolezza su cosa sia la salute mentale, una consapevolezza che non c’era 5 anni fa.

Prendi i ragazzi di Parkland, è sicuramente una situazione differente ma tra i tanti sentimenti c’è quello di aver perso un amico. Ed è quello che proviamo io, i ragazzi, i fan. È la stessa sensazione. E puoi dire “So che sono esperienze completamente diverse, ma noi abbiamo questa cosa in comune e tu puoi parlarne con me, perché io posso capirti.” Credo che questo faccia crescere dal punto di vista dell’empatia e dell’intelligenza emotiva.

Sono assolutamente d’accordo. Credo che attraverso la condivisione costante di informazioni, che solleva l’interesse e la preoccupazione generale, ci siano persone che stanno vedendo e sperimentando cose che prima non venivano affrontate e di cui non si parlava. Si stanno abbattendo delle barriere e questa trasparenza di notizie, allevia quel tipo di paure con cui siamo cresciuti noi.

Se mantieni una mentalità aperta, ascolti quella determinata cosa e familiarizzi con essa, inevitabilmente diventa meno spaventosa, perché semplicemente la comprendi. Comunque, sai una cosa Zane? Questa conversazione è diventata davvero profonda!

E mi è davvero piaciuta! Ti rispetto tanto come musicista ma, letteralmente, adoro il modo in cui ragioni! Parlare con te è sempre un piacere e se vorrai tornare ne sarei più che felice. L’ultima domanda, per amore dei fan e me incluso: insieme ai ragazzi, avete iniziato a capire che aspetto abbia il futuro?

Sì, diciamo che il punto generale è che non abbiamo ancora una risposta. Stavo giusto parlando con Joe l’altro giorno e realizzavamo di quanto fosse importante, per tutti noi il fatto di essere attivi. Ci sta aiutando davvero tanto. In Australia c’è una sorta di rito che si chiama Walkabout , e si basa sull’idea che ad un certo punto della tua vita, parti e ti incammini senza una meta. Conta solo il viaggio e non importa quando finirai. E in un certo senso, è quello che stiamo facendo anche noi, è un viaggio in cui scopriamo e proviamo nuove cose, e lo stiamo facendo tutti. I fan forse non sono al corrente di tutto, ma si potrebbe trattare anche di cenare con qualcuno di cui non hanno mai sentito parlare, e semplicemente raccogliere qualche informazione che si aggiunge a tutte le altre. Speriamo di arrivare così a qualcosa di entusiasmante per noi, così come per i nostri fan, e quando questo momento arriverà, semplicemente ne parleremo.