Mike e Chester parlano di Guilty All the Same e del nuovo album

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Nel corso di una video-intervista con Radio.com (che potete trovare integralmente ed in lingua originale a questo indirizzo), Mike e Chester hanno spiegato alcuni dettagli interessanti sulla scelta di Guilty All the Same come singolo di apertura del nuovo album e soprattutto alcune anticipazioni sull’album stesso.

Guilty All the Same è un brano indicativo per il resto dell’album?

Mike: La ragione per cui abbiamo deciso di aprire con questo pezzo è perché pensiamo che sia un’ottimo sguardo all’anima del nuovo lavoro, al DNA di questo album che pubblicheremo quest’estate. Ad essere sinceri, pensando a quando lo abbiamo scelto, ricordo che pochi mesi fa stavo creando alcune demo e lavorando a nuovo materiale e questo sembrava qualcosa che potesse suonare bene in radio.

Ascolto molta musica indie – o quella che definireste indie pop – come Purity Ring, Him, Empire Weekend, Chvrches e tanti altri, ma mentre ascoltavo le demo che stavo facendo ho pensato “non voglio fare quel tipo di musica. Mi piace ascoltarla ma non è ciò che voglio fare“. Che cos’è che non è già la fuori adesso o seguo o mi prende in questo momento? Perchè quello andava evitato, ed è venuto fuori questo nuovo materiale che è molto più rumoroso, più “viscerale” di probabilmente tutto ciò che abbiamo fatto di recente e ne siamo davvero fieri.

Come è stato coinvolto Rakim in Guilty All the Same?

Mike: Mentre eravamo in studio e stavamo lavorando alla traccia, ci siamo trovati ad aver scritto questa canzone di 6 minuti ed arrivando nel mezzo del bridge ho pensato di scrivere un verso rap o qualcosa di quel tipo. Ad un certo punto ho pensato che volevo fare qualcosa che sorprendesse e prendesse davvero gli ascoltatori in questo momento [della nostra carriera] e avrei anche potuto semplicemente rendere “diverso” dal solito qualcosa nel flow o nelle mie rime, ma [questa volta] volevo andare davvero andare oltre nello stupire il pubblico.

Ed è a quel punto che l’ho sparata grossa, parlando ad alta voce “magari potremmo avere un ospite, come non so sarebbe un sogno avere qualcosa come Rakim su questa traccia” ed uno dei nostri ingegneri se ne esce con in realtà conosco uno di queste persone e potrei mettermici in contatto e vedere se sarebbero interessati“. Per farla breve un paio di settimane dopo ero letteralmente al telefono con Rakim e ho dato di matto, perché lui è uno dei miei idoli. Non divento nervoso di solito parlando con le persone ma, diavolo, è stato folle per me sentirlo parlare di quanto sia un fan dei Linkin Park: mi ha nominato delle canzoni, mi dice come i suoi figli ci amino e cose così.

Non volevo sembrare un vero imbecille con lui ma, passi che i tuoi figli sono dei fan ma sai, quando Rakim è arrivato sulla scena [hip hop] è stata una vera svolta quindi su una traccia che significa tanto per noi, e che è molto tecnica [per i nostri standard] vorremmo avere su un pezzo del genere un ospite che scrive cose di peso e di spessore tecnico, magari un artista classico ed è lui quello, l’unico che davvero mi verrebbe in mente.

E lui ci ha completamente preso! Se entri nel tecnico e nel succo del suo tappeto di rime o nell’argomento della canzone, beh, è meraviglioso quello che fa! È come se fosse qualcosa di Steve Vai a livello vocale.

Chester: è stato davvero forte vedere Rakim arrivare e spaccare in due quella sezione. È stato divertente e credo anche per lui proprio per la natura della canzone. La stavo facendo ad ascoltare ad un amico proprio ieri e gli dicevo “Ehi, dai un’occhiata a Rakim in questa parte” e la prima cosa che mi ha detto è stata “LUI è su questo pezzo?” perché sai, è così “tosta”, questo pezzo ci va davvero giù duro ed è proprio qualcosa che non immagineresti.

Ed questa cosa lo ha spinto a pensare fuori dal suo ambiente ed ha iniziato a lavorare e creare questo pezzo che lo ha fatto sentire come se volesse quasi far parte del gruppo, come se dovesse presentarci qualcosa di cui noi ne saremmo stati felici e quando è venuta su alla fine [del lavoro] è stato come se nessun’altro avesse potuto fare questo pezzo nel modo in cui l’aveva fatto lui ed è davvero la perla di questa canzone e credo che sia un altro modo per cui noi possiamo dare via questa traccia ed avere gli ascoltatori sorpresi da cosa stiamo dando loro.

So che le persone ne saranno eccitati e so che molti nostri fan diventeranno pazzi quando questa traccia verrà pubblicata.

Qual è l’ispirazione che si cela dietro il nuovo album?

Mike: Una cosa che ho messo a fuoco fin dall’inizio [del lavoro] è stato che ci sono album con cui sono cresciuto, come The Shape of Punk to Come dei Refused o sai, mi sono perso il movimento Hardcore ai suoi albori ma ci sono tornato successivamente con gruppi come i Gorilla Biscuits, Inside Out o gli Undertow e potrei continuare ancora e c’è un’energia, un’aggressività ed un “significato” come un atteggiamento di aver qualcosa da dire e sentire il bisogno di farlo uscire fuori adesso.

Abbiamo sentito che quello era il punto in cui siamo adesso [come gruppo]. C’è qualcosa che sta accadendo emotivamente in noi che si è manifestato musicalmente (non solo nei testi ma anche nella musica) ed avevamo bisogno di qualcosa così, con grande energia, ed è venuta fuori da questo genere di cose che ha preceduto il nostro primo album di parecchio.

Grazie a Giuseppe Carrubba per l’aiuto nella traduzione
ed a Rocco D’Urso e Samanta Cassese che ci hanno segnalato l’intervista sulla nostra Pagina Facebook