I Linkin Park qualche giorno fa hanno tenuto un incontro a distanza con la stampa internazionale. Mike Shinoda, Brad Delson, Phoenix e Joe Hahn, collegati a distanza ognuno dalla propria abitazione, hanno raccontato alcune curiosità sul box set e sui primi anni di vita della band.
Questa pubblicazione è frutto di un grande lavoro di archivio e ricerca di materiale relativo ai primissimi anni di vita della band. “Ascoltare tutte quelle demo è stato emozionante”, ha detto nel corso della conferenza il chitarrista Brad Delson, “Si può trovare molta energia all’interno di esse. Alcune demo sono davvero magiche e rappresentano al meglio quella che era all’epoca l’energia della band”.
“All’inizio ero scettico”, dice a proposito del box set Mike Shinoda, “Ma poi ho visto tutto il materiale raccolto grazie all’aiuto di molte persone e mi sono convinto. C’è un sacco di materiale divertente, cose che riguardandole o riascoltandole mi hanno fatto sorridere molto. Abbiamo ancora tantissimo materiale raccolto nel corso degli anni, ci sono un sacco di cose che non hanno mai visto la luce del sole e non escludo un giorno possa accadere ma ciò che conta è la qualità. Se dovessimo avere altro materiale che sia buono e ci faccia divertire quanto questo sarebbe bello tirarlo fuori in occasione di altri anniversari”.
La pubblicazione dell’edizione speciale di Hybrid Therory in occasione del suo 20° anniversario ha consentito alla band di portare alla ribalta alcune cose piuttosto sorprendenti e per i fan dei Linkin Park c’era molta speranza che la traccia Pictureboard, spesso discussa ma mai ascoltata, avrebbe finalmente visto la luce in tale ricorrenza. Il gruppo ha risposto positivamente alla richiesta, eliminando alcuni degli ultimi ostacoli affinché la canzone potesse finalmente essere pubblicata.
Durante la conferenza stampa online, Mike Shinoda ha condiviso alcuni retroscena dietro questa traccia. “I fan conoscono Pictureboard da circa 19 o 20 anni. Sono al corrente della sua esistenza, ma non hanno minimamente idea di come sia”. Mike ha dichiarato che dopo essere stata chiesta spesso, a un certo punto hanno pensato di farne una canzone da pubblicare per il fan club LPU, ma conteneva un campionamento al suo interno che doveva essere cancellato, il che sembrava un po’ difficile in quel periodo.
Shinoda si è meravigliato della determinazione dei fan nel voler ascoltare la traccia nel corso degli anni: “Ci sono così tante canzoni… Perché si concentrano tutti su questa se non l’hanno nemmeno mai ascoltata?”, riflette. Ma anche dopo aver cancellato il campionamento (che ha rivelato essere un loop di batteria di una canzone di Barry White), i fan sono stati in grado di capire che la clip audio proveniva da un intermezzo che la band aveva suonato al Rock Am Ring 2001.
Ricorda: “I fan avevano persino inventato un nome per quella performance. Hanno dato il proprio nome per quell’interludio e mi chiedevano di quell’interludio, e io pensavo: ‘Non capisco. Non so nemmeno a quale canzone vi riferiate. Avete letteralmente inventato il nome, non l’ho inventato io’.”
Brad ha rivelato un altro motivo per cui la traccia ha una certa importanza nella storia dei Linkin Park. Durante la chat, ha spiegato: “A meno che non ricordi male, penso che sia stata la prima cosa su cui ho sentito la voce di Chester”.
Aggiunge: “Ricordo di aver ascoltato la traccia e di aver detto: ‘Ehi, cosa ne pensate di questo tizio? Ci ha appena mandato questa registrazione’. Non stavo piangendo di gioia, ma ci mancava poco. Sembra vulnerabile nelle strofe, ma si sentivano tutti quei timbri e armonie e tutte quelle sfumature sulle parti più pesanti. Mi ha sconvolto e ci siamo detti che avremmo dovuto assolutamente incontrarlo”. Shinoda dice di essere finalmente in grado di condividere la traccia: “Siamo molto entusiasti del fatto che i fan avranno la possibilità di ascoltarla. Era forse questa l’occasione giusta, doveva essere un evento così significativo che ne valesse la pena. Questa è stata l’occasione.”
Ci vorrà un bel po’ di tempo per i fan per digerire tutto il materiale dell’edizione del 20° anniversario di Hybrid Theory. C’è un box set in edizione limitata che include cinque CD: l’album originale Hybrid Theory, il disco di remix Reanimation, un disco di rarità e b-side con 12 brani di quell’epoca, una raccolta di LPU Rarities con brani circolati attraverso il fan club della band e il disco Forgotten Demos con 12 pezzi inediti, tra cui She Couldn’t.
Il box set comprende anche tre DVD: Frat Party at the Pankake Festival, un live del Projekt Revolution 2002, un sequel in DVD appena citato di Frat Party intitolato The Sequel to the Worst Name We’ve Ever Come Up With che ha filmati e interviste inedite nel backstage e un altro DVD con concerti al Fillmore si San Francisco e al Rock Am Ring in Germania nel 2001.
Oltre a questo sono presenti tre vinili, l’audiocassetta con 2 tracce originali dello street team, un libro illustrato di 80 pagine con contributi della band, riproduzioni di laminati del tour, un poster di Chester Bennington e tre litografie di Mike Shinoda, Joe Hahn e l’art director Frank Maddocks.
Fonte: Loudwire