Un riassunto di questo Post Traumatic Tour 2019

berlin

Terminato da poco il tour di Mike Shinoda e compagni, è arrivato il momento di fare un bilancio complessivo di questo ritorno in grande stile in Europa, dove il cantante losangelino si è esibito nei migliori palazzetti e locali del continente. 

In questa tournée, oltre a stravolgere sistematicamente le scalette in ogni concerto, Mike ha dato spazio all’improvvisazione: molti spettacoli, infatti, sono stati caratterizzati dall’inserimento di brani non originariamente previsti in setlist, oltre al fatto che lo stesso Shinoda, in diversi casi, ha accolto richieste dal pubblico a concerto in corso. Altro fatto curioso da notare è la variegata schiera di artisti che in gran parte delle date sono saliti sul palco per cantare o suonare canzoni con il rapper.

In totale sono state eseguite ben 50 canzoni, fatte ruotare o inserite in maniera totalmente imprevista durante tutto l’arco del tour.

Data la grande quantità di episodi e fatti significativi, abbiamo deciso di esporre quelli più considerevoli e curiosi, in una sorta di diario di bordo in cui sono state descritte ed evidenziate le novità di ogni giorno.

I CONCERTI

Il Post Traumatic European Tour è stato contraddistinto da 16 spettacoli in 22 giorni ed ha visto come protagonista indiscussa la Germania, con ben sette concerti. A seguire c’è stata l’Italia con due spettacoli (a sottolineare ulteriormente che la passione e la tenacia da noi dimostrate nell’ultimo quinquennio hanno conquistato l’attenzione degli addetti ai lavori) ed infine una data unica in altre grandi città europee.

mike pikachuLa prima data si è tenuta il 2 marzo a Berlino, dove Mike in scaletta ha alternato pezzi dei Linkin Park con quelli dei Fort Minor e del suo repertorio solista. Fin da questa prima esibizione le sorprese non mancano. Infatti, dopo Roads Untraveled, Mike ha indossato un cappello di Pikachu raccontando la storia di quando sua moglie ha portato il figlio nel Mondo Hello Kitty, in Giappone. Mike ha inoltre invitato un fan tra il pubblico per suonare il pianoforte durante In the End. Prima di terminare il set principale, a sorpresa ha chiamato sul palco Jennifer Weist, cantante della rock band tedesca Jennifer Rostock, ed insieme i due hanno cantato una portentosa A Place for My Head, esaltando la folla all’inverosimile.

Il giorno successivo Mike ha fatto tappa a Brema, presentando a sorpresa It’s Goin Down e Prove You Wrong. Proprio riguardo al secondo pezzo, Mike ha raccontato di aver visto il cartello di un fan in prima fila che chiedeva il brano e, nonostante lui, Matthias Harris e Dan Mayo lo stessero ancora provando per poterla suonare in maniera ottimale dal vivo, ha deciso di cantarlo ugualmente. Il concerto di Brema ha inoltre visto l’esecuzione live di Until It BreaksHold It Together, al loro debutto in questo tour.

Nel terzo show, ad Hannover, sulle note di In the End, Mike ha raccontato la storia di quando ha iniziato ad ascoltare i The Prodigy al liceo, andando in giro a fare headbanging, riferendosi alla morte del cantante Keith Flint, scomparso il giorno prima. Durante l’esecuzione di Sorry for Now, Mike ha introdotto per la prima volta alcuni versi rap dopo l’assolo di batteria di Dan (nello specifico, ha cantato la prima strofa di Hands Held High), momento che si ripresenterà per le restanti date. I Don Broco si sono uniti a Mike per A Place for My Head, chiudendo lo spettacolo. La canzone è stata elencata in scaletta come penultima, prima di Running from My Shadow, ma in realtà è stata suonata come ultima.

La quarta tappa tedesca si è svolta il 6 marzo a Oberhausen dove, dopo In the End, è stata suonata Numb per la prima volta in questo tour. Allo stesso modo, anche la versione strumentale di Robot BoyWorld’s on Fire e High Road hanno fatto il loro debutto. Quest’ultima è stata suonata fuori scaletta su richiesta di un fan che ha mostrato un grosso cartello durante lo show. In Sorry for Now, dopo l’assolo di Dan, Mike ha rappato la prima strofa di High Voltage. Il concerto si è concluso nuovamente con A Place For My Head eseguita con i Don Broco. 

La quinta tappa tedesca, che ha avuto sede ad Amburgo l’8 marzo, ha visto l’esecuzione di Roads Untraveled con un fan, mentre, tra le novità, ha fatto il suo debutto Burn It Down, cantata insieme a Yvonne Catterfeld (cantante locale). In Sorry for Now, dopo l’assolo di Dan Mayo, Mike ha rappato la prima strofa di Hands Held High. Per la terza volta di fila, i Don Broco si sono presentati per eseguire A Place for My Head. Lo spettacolo di Shinoda, diversamente dai precedenti, è iniziato circa alle 19.30, nonostante fosse l’headliner della serata.

Terminata questa lunga parentesi tedesca, il tour di Mike si è spostato a Parigi, dove ha fatto il suo debutto Watching as I Fall. Dopo l’assolo di Dan in Sorry for Now, Mike ha esteso ulteriormente il bridge rappando la prima strofa e il ritornello di High Voltage. È stata eseguita una versione al pianoforte di Numb (non presente in scaletta) appena dopo In the End. La cantante Coco Bans si è unita a Mike in Make It Up as I Go per cantare le parti di K. Flay.

mike shinoda eg white jon greenGrosse sorprese sono accadute a Londra il 10 marzo, dove Mike ha rivoluzionato la scaletta. In primis, It’s Goin’ Down è stata spostata nel set principale dopo essere stata eseguita principalmente nell’encore. Durante il bridge di Sorry for Now, Mike ha rappato Step Up, leggendo il testo sul telefono di un fan. Il pezzo non veniva cantato dal tour giapponese dei Linkin Park nel 2009. Per la prima volta dal concerto tributo per Chester all’Hollywood Bowl, Mike ha sorpreso il pubblico londinese cantando One More Light insieme al chitarrista Eg White, insieme al quale scrisse il brano nel 2016. Sono state suonate anche Battle Symphony e Nobody Can Save Me, in cui, alla chitarra e voce, era presente l’artista inglese Jon Green, co-autore di entrambe le canzoni.

Il tour si è spostato poi a Budapest, in Ungheria, dove, per la prima volta, Petrified viene cantata durante il bridge di Sorry for Now, e prima di In the End è stata suonata Heavy in versione pianoforte cantata con il pubblico.

Il 14 marzo arriva finalmente la prima data italiana a Milano, in cui tra i vari fattori di spicco c’è da segnalare l’aggiunta di Watching as I Fall al set dopo Roads Untraveled a causa della grande richiesta del pubblico presente. Dopo l’assolo di batteria di Dan Mayo, durante il bridge di Sorry For Now, Mike ha cantato una strofa demo di Lift Off, seguita dal ritornello di Step Up. Dopo In the End, Mike ha chiesto ad un fan quale canzone preferisse ascoltare tra Heavy o Numb, che ha scelto la seconda.

Il giorno successivo si è tenuta la seconda data italiana, precisamente a Padova. Tante le novità presenti: dopo l’assolo di Dan in Sorry for Now, Mike ha rappato Dedicated (cantata per intero l’ultima volta nel lontano 2002), seguita dalle strofe demo di Lift Off. Prima del mashup Waiting for the End/Where’d You Go, Mike ha cantato parte della prima strofa di Can’t Hear You Now acappella: si tratta della prima volta in assoluto che il brano conclusivo di Post Traumatic viene proposto dal vivo in qualsiasi forma. Nobody Can Save Me, tratta da One More Light, viene proposta per la seconda volta in questo tour. Prima di In the End è stata rappata la seconda strofa di Hands Held High, a seguito di un toccante discorso relativo ai fatti accaduti in Nuova Zelanda. Come apertura dell’encore, Mike ha suonato una versione al pianoforte di The Catalyst grazie al singalong del pubblico (prima volta in assoluto che il pezzo viene proposto live da Mike), seguita da Wisdom, Justice and Love e Iridescent, al loro debutto live in questo tour.

Potete leggere una recensione più dettaglia delle due date italiane qui.

mike shinoda

Il tour si sposta in Svizzera, a Zurigo, dove lo show viene aperto per la prima volta in questa tournée da When They Come for Me, accompagnata da una nuova introduzione estesa. Mike ha suonato un campanaccio durante l’introduzione di Ghosts; inoltre è stato cantata Kenji per la prima volta in questo tour. Dopo In the End, Mike ha iniziato a suonare la versione al pianoforte di Heavy ma, non notando una forte reazione del pubblico durante l’introduzione della canzone, ha preferito virare su Numb. Ha poi aggiunto World’s on Fire, non prevista in scaletta, dopo la versione strumentale di Robot Boy.

Il tour torna di nuovo in Germania, precisamente a Monaco, dove Lift Off entra per la prima volta in scaletta sotto forma di mash-up e viene eseguita per la seconda volta in assoluto. La canzone inizia con le strofe demo di Lift Off, seguite dal ritornello di Step Up, dalla prima strofa di High Voltage, nuovamente dal ritornello di Step Up, un bridge realizzato con tastiera e batteria e, infine, il ritornello finale di Step Up. Come da tradizione, Dan ha eseguito un assolo di batteria durante il bridge di Sorry for Now ma Mike, questa volta, non ha arricchito il bridge con strofe rap. La cantante tedesca Lina Maly è salita sul palco in occasione di Make It Up as I Go.

A Praga, in Repubblica Ceca, Lift Off viene suonata in mash-up con il ritornello di Step Up, poi con la prima strofa e il ritornello di High Voltage, il bridge di tastiera e batteria, per terminare con la prima strofa di Hands Held High. Prima di cantare Numb con il pubblico, Mike ha parlato di quando la band filmò i video musicali per Numb e From The Inside nella città di Praga nel 2003. La cantante locale Lenny Filipova si è unita a Mike per esibirsi in Make It Up as I Go.

Il tour si avvicina quasi alla conclusione, Mike transita in Olanda, ad Amsterdam, facendo debuttare un nuovo ritornello in It’s Goin Down. Lift Off viene eseguita con le strofe demo seguite dal ritornello di Step Up, dalla prima strofa e ritornello di High Voltage, da un bridge di tastiera accompagnato dalla batteria, per poi terminare con la prima strofa di Hands Held High. Durante l’introduzione a In the End, Mike ha parlato del compleanno di Chester. Cigarettes è stato suonata per la prima volta nel 2019, mentre Sorry for Now non è stato suonata per la prima volta in questa tournée. 

mike shinoda

Per la penultima data del tour Europeo si torna nuovamente in Germania, a Ludwigsburg, registrando così la settima ed ultima tappa tedesca. La versione al pianoforte di The Catalyst (eseguita come apertura dell’encore a Padova), è stata suonata per la seconda volta in assoluto dopo Waiting for the End/Where’d You Go. Lift Off è stata cantata con la sua prima strofa demo, seguita dal ritornello di Step Up, dalle prime strofe di Nobody’s Listening, un secondo ritornello di Step Up, un interludio di tastiera, un assolo di batteria e infine la prima strofa e il ritornello di High Voltage. Questa è stata la prima volta dal 2007 in cui Nobody’s Listening è stata proposta dal vivo in una qualsiasi forma.

Il tour europeo compie l’ultima fermata il 23 marzo a Lussemburgo, città nella quale né il rapper né i Linkin Park si sono mai esibiti in passato. È stata cantata Numb (non prevista in scaletta) ed inoltre Mike ha, con ogni probabilità, girato parte di un suo nuovo video musicale. Dopo Running from My Shadow infatti, finito lo spettacolo, sono stati lanciati coriandoli sul palco mentre Mike veniva ripreso da una telecamera. Dopo questo episodio, ha iniziato a camminare all’indietro giù per le scale fino al retro del palco, continuando a cantare una canzone isolata dall’impianto audio del locale e quindi attualmente sconosciuta.

Da sottolineare a fine show il toccante abbraccio tra Jim Digby (tour manager dei Linkin Park dal 2002) e Mike Shinoda: in questo forte gesto affettivo sono racchiuse tutte le grandi emozioni che Mike ha saputo trasmettere e che, allo stesso tempo, ha ricevuto dai fan in questo breve ma intenso tour.

mike shinoda jim digby

Per onorare e promuovere l’ottimo lavoro svolto dal batterista Dan Mayo, Mike ed il suo entourage hanno deciso di tenere due spettacoli nella sua terra nativa, ovvero a Tel Aviv, in Israele.

Il primo spettacolo si è tenuto il 24 marzo, in cui Mike ha proposto pressoché la stessa scaletta dei concerti europei. L’unica novità è l’aggiunta di Heavy, suonata al piano prima di In the End e Wisdom, Justice, and Love/Iridescent , queste ultime due suonate per la seconda volta dopo Padova.

Il giorno successivo ha sancito la chiusura del Post Traumatic Tour 2019 e non sono mancate sorprese e imprevisti. Subito dopo l’ingresso sul palco di Mike con Petrified, verso fine canzone, i microfoni sul palco hanno avuto un malfunzionamento per un paio di minuti. Per questo Mike ha deciso di eseguire la versione al pianoforte di The Catalyst, cantata dalla folla, in attesa che venissero riparati. Come novità, da segnalare il debutto in questo tour di Invisible, durante la quale Dan ha realizzato un assolo di batteria sul bridge. In Lift Off, oltre al solito mash-up di alcune strofe rap di canzoni del 1999, Mike ha inserito spontaneamente alcune parti di Dedicated, cantandola così per la seconda volta. Durante Make It Up as I Go, dopo aver letto un cartello con cui una ragazza tra il pubblico chiedeva se potesse cantare la canzone con lui, il rapper è sceso in transenna, portando la giovane sul palco e facendogliela cantare. Il pezzo finale di chitarra in Watching as I Fall è stato suonato dall’uomo che si occupa della sicurezza di Mike durante gli show live. Infine Jim Digby è stato trascinato da Mike sul palco per cantare High Road, dato che si tratta della sua canzone preferita (Mike ha iniziato ad aggiungerla nei live nell’estate 2018 proprio su richiesta di Jim).

CONSIDERAZIONI

Terminato questo ciclo di show live possiamo dedurre che Mike abbia portato a compimento quanto iniziato quasi un anno fa, quando è partito con il suo tour promozionale nel maggio del 2018.

Da allora Shinoda è cresciuto molto sia a livello artistico che musicale, grazie anche all’ottimo contributo del batterista Dan Mayo e al polistrumentista Matthias Harris, dando prova di essere un ottimo artista solista se accompagnato da altrettanto buoni musicisti.

Constatati l’affiatamento e l’alchimia raggiunti dei tre musicisti, oltre allo sviluppo musicale che sono riusciti a costruire insieme in questo anno di tour, la domanda sorge spontanea: Mike avrà ancora intenzione di calarsi nella parte di frontman di una band come i Linkin Park, completamente da ricomporre dopo la prematura scomparsa di un amico e compagno di band di una vita? Probabilmente l’ago della bilancia sarà Brad Delson, che qualora decidesse di andare avanti su richiesta di Mike, avrebbe l’onere e l’onore, insieme al rapper, di portare di nuovo alla luce un gruppo su cui pochi ormai scommetterebbero, come successo poco più di 20 anni fa.

mike shinoda matt harris dan mayo