Dopo lo scorso 5 settembre in cui la band con uno spettacolo a sorpresa ha annunciato al mondo il suo ritorno con l’ingresso in formazione di Colin Brittain alla batteria, Emily Armstrong alla voce e Alex Feder alla chitarra come turnista per le sole uscite dal vivo, ieri c’è stato lo start ufficiale del From Zero World Tour in cui la band farà tappa in diverse grandi città del mondo per portare al pubblico l’avvento della “nuova era”.
Il primo show dei Linkin Park si è tenuto a Los Angeles al Kia Forum, dove non sono mancate le sorprese. Di fronte a circa 17 mila spettatori la band ha portato sul palco 27 brani, tra cui le inedite dal vivo “Friendly Fire” e “Keys to the Kingdom” oltre al ritorno di “My December”. Questo è stato lo spettacolo più lungo della band fino ad oggi, durato poco più di 2 ore.
Act 1 Inception Intro A
- Somewhere I Belong
- Crawling
- Lying From You
- Points Of Authority
- New Divide
- The Emptiness Machine
Act 2 Creation Intro A
- The Catalyst
- Burn It Down
- Waiting For The End
- Castle Of Glass
- Joe Solo
- Mike Solo
- Lost In The Echo
- Given Up
- One Step Closer
Act 3 Collapse Transition
- Lost
- Breaking The Habit
- What I’ve Done
Act 4 Kintsugi Transition
- Leave Out All The Rest
- My December
- Friendly Fire
- Numb (Numb/Encore intro)
- In The End
- Faint
Act 5 Resolution Intro A
- Papercut
- Keys To The Kingdom
- Bleed It Out (bridge esteso con There They Go)

Lo spettacolo è stato suddiviso in 5 atti, l’ultimo a fare da ponte per aprire l’encore composto da “Papercut”, “Keys To The Kingdom” e “Bleed It Out” in chiusura. Utilizzati principalmente per dividere le varie fasi dello show, essi sono stati accompagnati da fasci di luce luminosi proiettati dal basso verso l’alto, utili per far rifiatare la band e parallelamente in alcuni casi per permettere di ruotare gli strumenti da un lato all’altro del palco dato che si trattava di uno stage aperto su 4 lati posizionato al centro dell’arena, portando la band a schierarsi sull’intero perimetro.
Mike durante una pausa, ha spiegato al pubblico che questa nuova versione dei Linkin Park non cancella il passato ed è felice di suonare per i fan che non li hanno mai visti in concerto prima: “Siamo emozionati di essere tornati. Non si tratta di cancellare il passato, ma di iniziare un nuovo futuro capitolo e di essere qui per ognuno di voi. Ci piace suonare per voi ragazzi e siamo fottutamente emozionati per il nuovo disco”.
Nonostante il nuovo debutto davanti ad un grande pubblico, lo show si è svolto molto fluentemente, la folla entusiasta a gran voce non ha smesso di intonare il coro Linkin Park tra una canzone e l’altra. “The Emptiness Machine”, nuovo singolo estratto dal prossimo album “From Zero” è stata ben accolta dai fan, quasi come se fosse una canzone di vecchia data. Sono state inoltre proposte nuove intro di apertura su “Waiting For The End”, “One Step Closer” e “Papercut”. Le canzoni particolarmente rilevanti da ricordare sono il ritorno di “My December” in versione acustica del tutto rivisitata, il debutto di “Friendly Fire” e, a grande sorpresa, “Keys to the Kingdom”, traccia di apertura di “The Hunting Party”, la cui difficolta canora non ha spaventato Emily, anzi sembrava quasi esaltasse il suo stile di canto. Di fronte a tale violenza ha ben saputo tenergli testa, dimostrando anche una splendida tenuta delle sue corde vocali, essendo stata la penultima traccia in scaletta. Anche “Lost” in acustico si è riconfermata una trovata ben riuscita, speriamo di ascoltarla preso per intera.
Dall’altro lato, troviamo qualche nota dolente in “Given Up”, dove la band ha chiesto gli straordinari alla cantante, che ha manifestato difficoltà a tenere le redini della canzone e in “Lost In The Echo”, a tratti risultata debole, soprattutto sulla parte urlata. Un paio di tracce proposte, seppur interpretate egregiamente possono aver fatto storcere un po’ il naso ai più sensibili: parliamo di “Breaking The Habit” e “Friendly Fire”. La prima, per la storia emblematica che porta dietro, mentre la seconda, in ordine di tempo, ricorda l’ultima eredità lasciata ai posteri da Chester.

Parlando proprio di questo, in futuro non dovremo sorprenderci se venisse proposta anche “One More Light”: la band prima di ogni spettacolo decide la composizione della scaletta e trattandosi di loro canzoni, sono scelte che vanno rispettate, soprattutto considerando la situazione – per quando alcuni fan potrebbero non condividere alcune scelte.
Nonostante le innumerevoli aspettative, lo show è stato di buon livello, i nuovi musicisti Colin e Alex hanno già aggiunto del loro stile alle vecchie tracce, inserendo all’interno di esse ritmi e note differenti. Emily è una cantante talentuosa, riuscirà ad esprimere tutto il suo potenziale quando arriveranno le nuove canzoni, mostrando lo stile canoro che meglio la rappresenta.
Ciò che è certo, siamo di fronte alla costruzione di una nuova alchimia tra i membri della band: loro stessi dovranno tararsi sul proprio potenziale, sperimentando e provando fino a dove possono spingersi. Di sicuro non mancheranno i passi falsi. Paragonare Armstrong a Bennington e alla sua incredibile voce è un esercizio controproducente, che porta soltanto ad un turbinio di emozioni e ricordi dove a farne da padrone è l’amore smisurato verso Chester. Provare ad assaporare questi diversi contenuti in maniera disinvolta senza pregiudizio e particolari aspettative potrebbe essere l’esercizio vincente per cogliere quelle sfaccettature differenti che caratterizzano il timbro e lo stile vocale della nuova cantante. La stessa Emily ha dichiarato: “L’unica cosa che voglio è rendere Chester fiero. Ho considerato la cosa da un punto di vista di un fan: qual è la cosa migliore per la band? Qual è la voce e l’energia ideale per andare avanti? Alla fine, mettendomi in secondo piano, ho capito che poteva funzionare”.
In questo momento, forse, cercare di scorgere tutto ciò che la band può provare ad offrirci senza termini di paragoni potrebbe portare alla scoperta di un qualcosa di diverso che può risultare nè migliore nè peggiore, ma solo e soltanto Linkin Park. Non conosciamo ancora che direzione prenderà il nuovo sound della band, ma già il fatto di rialzarsi e provare una nuova sfida implica una bella dose di coraggio, il che è davvero ammirevole, ed esso merita rispetto e supporto da parte nostra.