Meno di due mesi fa è uscita “In the End”, prima biografia (non ufficiale) italiana di Chester Bennington. Il libro, scritto da Rosanna Costantino e pubblicato da Gli Scrittori Della Porta Accanto, ripercorre la vita e la carriera del cantante, mettendone in luce le varie caratteristiche e raccontando diversi retroscena. Oltre a ciò, è presente una sezione finale che riflette sulla depressione e gli altri disturbi psicologici, richiamando l’importanza di una corretta informazione su questo tipo di malattie.
Come dichiarato dalla stessa autrice nelle stesse pagine del libro la biografia è frutto, oltre che del bisogno di esteriorizzare ed elaborare il lutto (che, inutile nasconderlo, ha colpito tutti i fan di Chester), di una minuziosa opera di ricerca e documentazione. Le informazioni provengono infatti da innumerevoli fonti e interviste pubblicate del corso degli anni (sia a Chester che a familiari, amici e compagni di band) e per la prima volta sono state raccolte in un unico testo in italiano per una lettura che può senza dubbio intrattenere il fan più navigato come quello novizio.
Partendo dalla difficile infanzia di Bennington, attraverso le violenze subite e le dipendenze, il libro illustra come il cantante sia stato capace a distinguersi fin dall’adolescenza, accumulando esperienze su esperienze anche con ragazzi più grandi grazie all’attitudine, alla voglia di rivalsa e alla sua ugola miracolata. Il testo concentra (a ragione) diversi capitoli sui primi passi di Chester nel mondo della musica, ed è forse questa la parte che può risultare più interessante al fan medio dei Linkin Park, in quanto in genere meno conosciuta. L’inizio della passione per la musica, i primi concerti da spettatore, i primi passi del mondo della musica con i Grey Daze: tutti questi aspetti vengono ripercorsi e raccontati con puntualità, così come l’occasione d’oro di entrare nei Linkin Park, quando ormai si era quasi rassegnato a vivere una vita normale dopo lo scioglimento dei Grey Daze, e il difficile periodo di scrittura di Hybrid Theory, stimolante dal punto di vista artistico quanto complicato dal punto di vista pratico. Una storia di passione e redenzione che non può lasciare indifferenti.
La parte centrale della biografia si concentra invece sulla carriera dei Linkin Park e sugli innumerevoli progetti paralleli di Chester (Dead By Sunrise, Stone Temple Pilots, Camp Freddy ecc), raccontando la nascita dei vari album e descrivendone il sound, le ragioni e i singoli pezzi con le stesse parole di Bennington e compagni. In parallelo viene analizzata la vita privata del cantante e la continua lotta contro i propri disturbi, nello stesso modo onesto e razionale con cui lui stesso si era convinto a parlarne. Il testo prosegue poi raccontando i tristi momenti della sua scomparsa e ripercorrendo le reazioni di fan e musicisti di tutto il mondo, uniti nel cordoglio e nella celebrazione di un punto di riferimento per la musica e non solo.
Forse ancora più importanza rivestono gli ultimi capitoli, nei quali, oltre a raccontare il percorso musicale terapeutico di Mike Shinoda degli ultimi anni, fatto di album e concerti, l’autrice si focalizza sul grosso problema dei disturbi psicologici, illustrando anche l’enorme lavoro che negli ultimi anni sta portando avanti Talinda, moglie di Chester.
Ringraziando Gli Scrittori Della Porta Accanto e Rosanna, facciamo i complimenti per questa pubblicazione che, come già detto, rimane sicuramente consigliata per tutti i fan dei Linkin Park (e non solo): i meno esperti potranno scoprire moltissimi retroscena, mentre per gli altri rimarrà comunque una lettura piacevole ed emozionante.