Intervistato su Darker than Blood, seconda collaborazione dei Linkin Park con Steve Aoki, Mike Shinoda ha lasciato spazio a qualche piccola anticipazione: dalla commemorazione del 15° anniversario di Hybrid Theory, al possibile ritorno dei Fort Minor, fino all’attesissimo settimo album.
Musicalmente, i due brani [A Light That Never Comes e Darker than Blood, ndr] sono molto diversi. Diresti che il processo di scrittura dei brani è stato simile, o ci sono state delle differenze?
Mike: Volevo che A Light That Never Comes rispecchiasse maggiormente lo stile dei Linkin Park, mentre Darker than Blood fosse più sullo stile di Aoki.
Abbiamo lavorato molto sulla parte heavy della prima canzone [A Light That Nevers Comes, ndr], mentre Steve ha lavorato intensamente sulla struttura della seconda [Darker than Blood, ndr].
Il gruppo non è estraneo alla musica elettronica, avendo integrato nei brani elementi di elettronica, ed avendo supportato il genere con due album di remix. La vostra collaborazione con Steve è stata la prima in cui il gruppo ha scritto un brano inedito con un artista elettronico. Cosa vi spinto a lavorare con Steve, anziché con altri grandi nomi della scena elettronica?
Mike: È molto semplice, andavamo d’accordo. Vedo Steve come un amico con cui uscire a divertirmi ogni volta che non suoniamo dalle parti opposte del globo.
Nel periodo di realizzazione di The Hunting Party, siete stati molti attivi nel parlare dell’attuale stato della musica rock, e di come il genere abbia perso un po’ di mordente. Negli ultimi anni, molti artisti elettronici, come Kill the Noise, hanno espresso un sentimento simile per quanto riguarda lo stato della musica EDM ed elettronica. Cosa ne pensi della musica elettronica moderna? Sei d’accordo?
Mike: Sono tutti flussi e riflussi. Per me, non è questione di portare un genere musicale a cambiare le cose, quando di fare una dichiarazione di intenti tramite un disco, fare qualcosa che ti ispira ed al contempo illustra il tipo di musica che vuoi fare ed ascoltare.
Quest’anno sarà il 15° anniversario di Hybrid Theory. È da pazzi credere che sia passato così tanto, ma nonostante tutto HT è rimasta una delle pietre miliari del gruppo. Avete in programma qualche tour speciale, riedizioni, eventi o prodotti per commemorare l’imminente anniversario?
Mike: Musicalmente non stiamo pianificando nulla, nessun remix o riedizione, ma pensiamo di celebrare l’anniversario in modo semplice. Ne saprete di più prossimamente.
I Linkin Park hanno fatto un po’ di tutto. Abbiamo le collaborazioni elettroniche con Steve, l’energia rock di The Hunting Party, l’atmosfera cinematografica della colonna sonora di Mall … Quali sono i progetti futuri del gruppo?
Mike: Dal punto di vista creativo, andiamo dove ci porta la musica. Sono molto soddisfatto della reazione del pubblico a The Hunting Party, e penso siamo pronti a fare qualcosa di nuovo nel prossimo album, che uscirà l’anno prossimo.
Come sempre, stiamo trovando nuovi modi di usare la nostra energia creativa. In particolare, abbiamo pensato di investire in alcune compagnie che si occupano di tecnologia [Mike parla di customer-facing tech companies, ovvero aziende che, attraverso i loro prodotti, mirano ad offrire al cliente la miglior esperienza possibile, ndr], compagnie in cui crediamo e che vorremmo supportare. Le tecnologie hanno sempre avuto un ruolo fondamentale nel nostro modo di fare musica, di portarla sul palco e di interagire con i fan, senza contare il modo in cui hanno cambiato la nostre vite quotidiane. Entrare in stretta relazione con la comunità tecnologica, collaborare e supportare le giovani menti brillanti che vogliono cambiare il mondo, questo è quello che ci appassiona oggi.
Infine, sempre riguardo ai vostri progetti futuri … La recente attività dei Fort Minor sui social media ha portato molti fan a pensare che il gruppo stia lavorando su del nuovo materiale, e che i FM possano ritornare a breve, a ben 10 anni di distanza dal loro ultimo disco. C’è qualcosa che puoi dirci per confermare o smentire queste ipotesi?
Mike: Se dovessi tornare coi Fort Minor, il primo posto in cui lo direi sarebbero i social media. Ad ogni modo, sono @m_shinoda su Instagram e @mikeshinoda su Twitter.
E voi cosa ne pensate?
Fonti: altwire.net