Qualche ora fa, Mike Shinoda è stato intervistato dalla nota emittente radiofonica statunitense KROQ, la prima intervista ufficiale dalla scomparsa di Chester avvenuta due mesi fa.
Durante il collegamento telefonico, Mike ha affrontato tre principali temi: il concerto tributo in memoria a Chester (qui tutti i dettagli al riguardo), il rapporto con i fan e il nuovo singolo One More Light (previsto tra qualche settimana). Di seguito vi riportiamo la traduzione completa delle sue dichiarazioni.
KROQ: Diamo il benvenuto a Mike. Ciao Mike, benvenuto!
Mike: Ciao a tutti!
KROQ: Come va?
Mike: Tutto bene, grazie.
KROQ: Iniziamo dai fan, dalle celebrazioni dei fan.
Mike: Sono passati praticamente due mesi da quando Chester è venuto a mancare e i fan sono stati incredibili. Voglio dire, non penso ci saremmo mai potuti immaginare una tale cascata di amore e tutti questi tributi. Letteralmente, ci sono stati tributi in tutto il mondo per due mesi interi. Su Twitter ci sono fansite come Linkin Park Association, Linkin Park Live, LPCatalog e questi ragazzi stanno ritwittando e raccogliendo tutte queste cose. E vedendo tutto ciò, sono successe due cose e i ragazzi e la famiglia di Chester si sono davvero commossi per tutto quanto. La prima cosa è che tutto gravitava attorno al brano One More Light. Il giorno in cui Chester è venuto a mancare noi avevamo da poco pubblicato il video di un’altro brano, ovvero Talking to Myself, e i fan l’hanno ascoltato ma hanno preferito l’altro brano dell’album.
KROQ: È come una questione di tempo, del tipo “è questa quella di cui abbiamo bisogno al momento”.
Mike: Sì, esattamente. A volte è successo nella nostra carriera che alcuni brani si siano connessi con la nostra fanbase che, in maniera naturale ed organica, le richiedeva alla radio, le postava, le usava per creare video con le loro storie, i loro successi, lauree o in alcuni casi anche eventi sportivi e cose del genere. Con One More Light, i fan hanno fatto tanti montaggi con immagini di Chester, immagini di loro stessi. Volevamo farglielo sapere che abbiamo visto e sentito tutto quello che hanno fatto, quindi abbiamo pubblicato questo brano come singolo e abbiamo fatto un video che è stato diffuso pochi minuti fa.
KROQ: Si è sulla pagina Twitter, se volete vederlo. Non riesco ad immaginare cosa abbiate passato negli ultimi due mesi ma non posso credere all’interazione con i fan, ne abbiamo anche parlato prima, voi ragazzi siete sempre stati un gruppo che ha fatto tanto per i fan. Deve essere stato bellissimo che loro abbiano tenuto i tributi e i memoriali.
Mike: Sì, sia quello e sia il fatto che One More Light l’avevamo scritto cercando di arrivare alle persone… Circa anno e mezzo fa, una nostra amica dell’etichetta discografica che lavorava con noi da sempre, quando l’abbiamo conosciuta era una dipendente di medio livello, poi ha iniziato ad ottenere promozioni ed era una così brava persona. Faceva un ottimo lavoro con un sacco di gruppi musicali, tra cui anche noi, è improvvisamente morta di cancro. Avevamo perso qualche membro della famiglia, amico, nel giro di un anno, quindi ero nello studio e ho scritto One More Light e le parole chiave in essa sono il ritornello che dice “Who cares if one more light goes out” e la battuta finale è “I do”. Il punto del brano è che stato scritto perché in alcune situazioni non puoi fare molto per chi soffre ma puoi sempre allungare la mano e dire “Ehi, ti penso, ci tengo a te” e a volte questo basta. Abbiamo scritto quel brano, Chester l’ha cantato. Inizialmente era indirizzato a chi aveva perso qualcuno e adesso ci troviamo dall’altro lato. I nostri fan usano un nostro pezzo, lo cantano per noi per dirci che ci sono, ci ascoltano, ci pensano. Non evidenzierò mai abbastanza quanto sia stato speciale e il ruolo importante che ha avuto nell’affrontare tutto, non solo per il gruppo ma anche per Talinda, la moglie di Chester, e la sua famiglia, la pensano allo stesso modo. È difficile, è davvero difficile ascoltare quella canzone.
KROQ: E Talinda ha postato foto e video…
Mike: Oh, è il compleanno di Talinda comunque!
KROQ: Oh, buon compleanno Talinda!
Mike: Andate tutti a farle gli auguri, andare su Twitter o Instagram ad augurarle buon compleanno.
KROQ: È fantastica. Spesso i fan hanno il cuore spezzato per voi, perché hanno un legame profondo con te e gli altri membri dei Linkin Park e a volte sembra difficile raggiungere un artista. Ma voi siete davvero attenti a chi vi manda qualcosa o posta qualcosa e i fan sono riusciti ad arrivare a voi.
Mike: Siamo sempre stati disponibili sui social network e penso che in qualche modo abbiamo tentato di guidare la nostra community per far capire che c’è un giusto modo di interagire. Chester scherzava sempre, diceva alle persone durante le interviste “sto cenando con mia moglie, non è un momento opportuno” o se ci stiamo dicendo ciao all’aeroporto piangendo “sì, forse non è il momento opportuno?!” Troppo divertente. Abbiamo ripostato diverse cose, anche per il lyric video di One More Light abbiamo ripostato un video fatto dai fan: avevano fatto un bellissimo video che aveva errori di battitura o parole sbagliate e abbiamo pensato “Dovremmo aggiustarlo? Sono stati tanto bravi. A chi importa, lasciamolo con gli errori”. Ho dei bambini e all’asilo dicono sempre “il tuo lavoro non deve essere perfetto, devi solo far del tuo meglio”.
KROQ: Raccontaci dell’evento all’Hollywood Bowl.
Mike: Come ho detto prima, due cose che sono nate dall’interazione con i fan. Una, in realtà, la seconda cosa, è che io ero andato da Rick Rubin in cerca di una guida, e lui ha detto “so che voi ragazzi lo sapete come lo so io, è ovvio perché starete guardando sui social, penso che dobbiate salire sul palco e che sarà la cosa giusta anche se sarà molto molto difficile e…”
KROQ: Fino ad ora non l’avete fatto, giusto?
Mike: No, non siamo usciti in pubblico insieme, non ci siamo esibiti. Lui ha detto “I fan vogliono vedervi ma, cosa più importante , non perché vogliono vedere il concerto ma per un’esperienza catartica che deve esserci” e ci ho pensato e so che per alcuni della band salire sul palco è più spaventoso che per altri ma, per tutti, è decisamente quello che vogliamo fare ed è il modo migliore per celebrare Chester. Abbiamo deciso che faremo un concerto, a Los Angeles, il 27 ottobre all’Hollywood Bowl. Abbiamo invitato degli amici. La lista non è ancora completa e non è stata annunciata quindi diremo altro a riguardo.
KROQ: E sarà una celebrazione della vita con Linkin Park & Friends – In Honour of Chester Bennington.
Mike: Sì. E voglio davvero evidenziare che so che le circostanze in cui è venuto a mancare sono state molto scure e come abbiamo detto allora, l’oscurità che aveva è sempre stata lì e ha sempre fatto parte del pacchetto, ma ciò che era davvero unico e speciale di questo ragazzo è che ha usato le sue emozioni per fare tante cose positive, e ne ha fatte davvero tante. Era… era un ragazzo così felice, era davvero divertente quando entrava in una stanza era sempre positivo, divertente, pieno di energia e vogliamo ottenere ciò da questo concerto. So che sarà una montagna russa di emozioni ma quando ne parliamo e ci concentriamo sullo show, vogliamo davvero celebrare la vita.
Ringraziamento speciale a Selene Rossi per la traduzione dell’intervista