Intervistati da Forbes, Joe Hahn e Rob Cavallo ci parlano dell’industria musicale al giorno d’oggi e di come hanno intenzione di far avvicinare cinema e musica, due aspetti dell’intrattenimento, come beneficio e rinnovamento per le case discografiche.
Joe Hahn dei Linkin Park è stato un registra professionale molto prima di diventare un musicista professionale, in un certo senso.
Nel 1996 ha iniziato a lavorare come concept artist per un mucchio di case di effetti speciali. Hahn scoprì che spesso registi e produttori spesso e volentieri chiedevano a lui e i suoi colleghi come trasformare un’ambigua o immaginaria parte di una sceneggiatura in un incredibile effetto speciale che facesse proseguire il film.
“Ci sarebbe da.. capire un modo per trasformare quelle parole in un qualcosa” dice Hahn. “Ecco da dove mi è venuta l’idea di fare il regista: Mi sono reso conto che in realtà stavamo facendo un sacco di lavoro che ho sempre pensato i registi facessero.”
L’esperienza lo ho aiutato. Quattro anni dopo i Linkin Park, fondati con il suo compagno della scuola d’arte Mike Shinoda, hanno rilasciato Hybrid Theory, che ha venduto più di 10 milioni di copie solo negli Stati Uniti. Hahn, il DJ del gruppo, ha sentito una seconda chiamata dopo aver co-diretto il video del loro più grande successo, In the End, che da allora ha fatto più di 86 milioni di visualizzazioni su YouTube.
Ora, dopo aver diretto decine di loro video musicali ed altri lavori, si è addentrato nella regia di lungometraggi. Il suo debutto, Mall, uscirà nelle sale questo autunno. Distribuito dalla Paragon Pictures, con le stelle Vincent D’Onofrio e Gina Gershon in mezzo ad un’immaginaria sparatoria suburbana, è stato proiettato al Nerd HQ la scorsa settimana.
L’aspetto più interessante di Mall, tuttavia, può non avere nulla a che fare con la trama o con la distribuzione, ma piuttosto le conseguenze per le future collaborazioni tra l’industria cinematografica e quella musicale. Gran parte degli 1,3 milioni di dollari del budget del film provengono da membri dei Linkin Park e da Rob Cavallo, discografico della Warner Bros. Records, la loro etichetta discografica fin dal debutto.
“Questo è solamente un’estensione artistica della visione di Joe”, dice Cavallo approposito del film. “E mi sono sentito di dover dare un supporto. È un copione esoterico e un’oscura denuncia della cultura americana. Così, quando ho avuto l’opportunità di investire denaro e di essere di supporto, mi sono messo in gioco.”
Con le vendite fisiche e download di mp3 che giorno dopo giorno perdono terreno a favore dello streaming, le etichette discografiche sono sempre più sotto pressione nel giustificare tagli al budget. Le loro motivazioni è che da tempo si sta investendo negli artisti; sostenere questo tipo di progetti potrebbe essere un modo per le case di rimanere a galla.
Hahn sperava di scoprire questa cosa qualche anno fa, quando ha iniziato la ricerca di investitori (i quali sono stati trovati per la maggior parte grazie a conoscenze personali, dice). Ha chiesto a Cavallo se la Warner fosse interessata a finanziare il film. Anche se la compagnia non era interessata, lui stesso si offrì volontario.
“Creare un vasto assortimento di contenuti basati su visioni ed ambizioni dei nostri artisti è stata una cosa importante” dice Cavallo. “Penso che non la nostra nuova collaborazione, questa cosa è sempre più una realtà. Quando l’ho fatto, è stato prima che il miliardario Len Blavatnik acquisii la società.
Lo stesso Cavallo ha un profondo legame con la mescolanza di cinema e musica. Ha prodotto Uninvited di Alanis Morrissette e Iris dei Goo Goo Dolls come colonne sonore del film La città degli Angeli, tra altri. Ha inoltre prodotto la colonna sonora dell’adattamento cinematografico del musical Rent.
Suo padre, Bob Cavallo, ha avuto una lunga carriera nel mondo della musica che iniziò come gestore di un nightclub, ed incluse il lancio di artisti come Lovin’ Spoonful, Green Day e Prince. Ha aiutato a trovare il finanziamento per il debutto cinematografico di quest’ultimo agli inizi degli anni 80.
“Quando ero al college, ho visto mio padre produrre e mettersi in gioco per Purple Rain di Prince, essere li vederlo accadere è stato emozionante”, dice il giovane Cavallo. “In questo senso, ho voluto seguire le orme di mio padre.”
Come album, Purple Rain si posiziona come uno degli appena 100 nella storia a guadagnare la certificazione di diamante della RIAA per aver venduto 10 milioni di copie negli Stati Uniti. Uno degli album più recenti, Hybrid Theory. The Hunting Party ha debuttato al numero 3 delle classifiche, vendendo 110mila copie nella settimana di apertura rispetto al totale di 810mila di Meteora nel 2003. Il grande schermo per il gruppo rappresenta un modo di diversificare.
A dirla tutta, ci sono un sacco di altri artisti che hanno fatto un salto nel mondo del cinema, da Elvis Presley a Rob Zombie, a Nick Cave e a Michael Jackson. Soprattutto nell’era video-musicale, queste due aree del mondo dello spettacolo sono più collegate che mai.
“Penso che ci siano un sacco di parallelismi ed un sacco di differenze”, spiega Hahn. Con i video, vuoi catturare l’essenza della musica ed aiutare le persone a riconoscere chi la sta facendo. Con i film.. devi avere un copione abbastanza solido. Se la sceneggiatura è solida, ci si può permettere di sperimentare con idee e permettere alle persone di essere creative, fintanto che si rimane dentro le linee guida del regista.”
Anche come hit di quelle che capitano solo una volta nella vita tipo Thriller di Michael Jackson, però, l’etichetta ha fatto un investimento minimo; Di questi giorni, la maggior parte dei video musicali a grande budget sono sostenuti economicamente dagli inserzionisti in cambio dell’inserimento di prodotti e marchi. Ma Cavallo è ottimista sul fatto che le cose possano cambiare.
“Il rapporto che un artista può avere con la sua etichetta è migliorato di 50 volte” dice Cavallo. “È potenziale creativo, è potenziale di marketing, è business… Aiuta davvero quando tutti sono esperti nel proprio settore e pensiamo settimanalmente a modi per avvicinare un artista alle masse.”
Per quanto riguarda Mall, potrebbe non essere all’altezza di Purple Rain, ma a Joe Hahn sta bene così.
“Sono davvero fortunato- non è facile, ma ho l’opportunità, se mi impegno, di fare arte con la musica e con il cinema il più a lungo possibile”, dice Hahn. “Questo è tutto quello che spero.”
Fonte: Forbes