Retroscena, curiosità e analisi del Monster Energy Outbreak Tour di Mike Shinoda

È terminato da poco il Monster Energy Outbreak Tour ed è arrivato il momento di fare un bilancio complessivo della tournée di Mike Shinoda, che si è esibito nelle principali città Nord Americane, facendo tappa nei posti più esclusivi sia degli Stati Uniti che del Canada. In molte occasioni gli spettacoli live si sono svolti nelle stesse location in cui hanno suonato anche i Linkin Park nel corso degli anni.

Prima di ogni spettacolo, Mike ha tenuto delle mostre d’arte, alle quali hanno potuto assistere tutti i fan aventi il pacchetto VIP, in modo tale da prendere parte al workshop murale collettivo con Mike. I presenti potevano chiedere a Shinoda di disegnare qualcosa a loro piacimento sul murale e collaborare insieme all’artista al processo di creazione colorando il dipinto. Successivamente i fan presenti ricevevano un pezzo di questo murale chiamato “cover in vinile”, che in realtà non è altro che una custodia in vinile.

Qui è possibile visionare tutti i murales creati prima di ogni show.

Tutti gli show sono stati caratterizzati da una sana dose di follia ed ambizione e per quanto intenso sia stato il tour (tanto da racchiudere 26 esibizioni in poco più di 2 mesi), Shinoda ha continuamente ruotato molte di canzoni all’interno dei suoi spettacoli. Infatti, è capitato spesso che la scaletta venisse completamente stravolta rispetto allo show proposto la sera precedente. In alcune circostanze sono state suonate anche canzoni non previste da programma, tanto da far impazzire gli addetti ai lavori e i tecnici del suono che lo hanno accompagnato in questo tour.

Fatto curioso di questa tournée è che frequentemente Mike, insieme a Dan e Matt, provassero canzoni dei Linkin Park o dei Fort Minor durante il soundcheck per poi non suonarle la sera stessa ma magari proporle in qualche altra esibizione. Pertanto chi aveva la fortuna di assistere alle prove del pomeriggio aveva il piacere di gustarsi nella stessa giornata due spettacoli diversi, il soundcheck prima e lo show vero e proprio dopo.

Molto interessante sottolineare il fatto che l’intero tour di Mike è stato accompagnato dai Don Broco, gruppo rock britannico che in ogni spettacolo hanno aperto il set prima che Shinoda e soci salissero sul palco.

Vista la grande quantità di episodi particolari avvenuti nei vari show, abbiamo deciso di sintetizzarli esponendoli in una specie di diario di bordo dove accanto ad ogni data significativa sono state citate le varie particolarità della serata.

shjinoda

Il Monster Energy Outbreak Tour parte circa a metà ottobre con due show canadesi a Montreal e a Toronto. Nella prima data Shinoda prova Iridescent, ma non la canta nello show dove invece propone tracce live già sentite nel tour europeo. Piccola curiosità: High Road era stata scritta sulla setlist fisica ma è stata sostituita all’ultimo momento da Kenji.

Nella seconda data canadese, invece, hanno debuttato tracce come In Stereo, Wisdom, Justice, And Love e Iridescent, suonate per la prima volta per intere insieme a Dan e Matt, mentre è da sottolineare una versione acapella di I.O.U. Questo è stato il primo spettacolo da headliner della tournée a non presentare Welcome.

Il tour si sposta poi a New York per la terza data dove nel soundcheck vengono provate Dedicated e Sharp Edges, con Matt alla voce. È stata suonata anche una traccia mai sentita prima, potenzialmente nuova, il cui nome rimane attualmente sconosciuto. Per quanto riguarda lo show, prima di In The End, Mike ha raccontato una storia riguardante uno dei primi tour fatti in America nel 2001 proprio a New York, riportando un aneddoto su Chester. Le principali novità sono il debutto di un mash-up tra Robot Boy e World’s on Fire, Lift Off cantata nel bridge di Sorry for Now e Hands Held High prima di Iridescent.

Il giorno seguente, a Philadelphia, è stato inviato sul palco un ragazzo di nome Dylan a suonare Roads Untraveled mentre lo spettacolo è stato chiuso con Running From My Shadow dove, insieme a Mike, si è unito sul palco anche Grandson.

A Stroudsburg, in Pennsylvania, arriva invece il debutto di Sharp Edges con Matt alla voce, mentre è stata provata durante il soundcheck It’s Going Down.

A Charlotte, nel North Carolina, oltre a stravolgere completamente l’ordine della scaletta, Mike ha invitato un fan a suonare la chitarra in Running From My Shadow mentre lui si è invece concesso alla folla.

A Tampa, in Florida, prima dello show Mike, ha pubblicato un sondaggio su Twitter chiedendo ai fan cosa volessero sentire durante l’evento. Le opzioni erano I.O.U., In stereo, Until It Breaks o tutte quante. Alla fine le ha suonate tutte. Inoltre, prima di Roads Untraveled, Mike ha introdotto la traccia spiegando come la canzone parlasse di un fidanzamento terminato di un suo caro amico. Durante la perfomance molto emozionante di Sharp Edges, il rapper ha scelto di non suonare il piano, ma si è fermato sul lato del palco decidendo di mettersi a guardare gli altri due membri suonare la canzone.

Sempre in Florida, questa volta ad Orlando, Mike, dopo In The End, ha fatto scegliere ad una bambina presente tra le prime file il brano successivo tra Burn It Down, Heavy e Numb. La giovane ha preferito Numb.

Ad Atlanta, durante il soundcheck viene suonata nuovamente una canzone sconosciuta, mai sentita prima e diversa da quella provata a New York mentre durante lo show Mike ha rappato il primo verso di Hands Held High in Wisdom, Justice and And Love. 

A Raleigh, nel North Carolina, invece, per la prima volta in assoluto When They Come For Me ha aperto un concerto dal vivo.

Verso la fine di ottobre a Woodlands, in Texas, pur eseguendo una scaletta ridotta dopo Papercut, Mike ha deciso di cantare It’s Goin’ Down, che non era riportata nella setlist dello show, mentre Running From My Shadow è stata suonata nuovamente con Grandson.

A Dallas, invece, prima dello spettacolo Mike e la band hanno provato Invisible ma non è stata suonata durante lo show.

Da evidenziare un fantastico spettacolo il giorno prima di Halloween in cui Mike, Dan e Matt hanno aperto l’evento vestiti come i membri dei Run-DMC proponendo la cover It’s Tricky, proprio per festeggiare la ricorrenza di origine celtica. A seguire Phoenix si è unito a Mike e alla band per suonare Papercut e tutto il resto delle canzoni rimanenti dello show. 

A novembre il tour Americano è proseguito in maniera imperterrita. Il primo show del nuovo mese si è svolto a Los Angeles dove, dopo l’assolo di batteria durante il prolungato bridge di Sorry For Now, Mike ha cantato il primo verso e il ritornello di High Voltage. Running From My Shadow è stata suonata nuovamente con Grandson mentre a godersi il concerto da spettatori c’erano invece Joe HahnFrank Zummo (batterista dei Sum 41).

Lo show del 3 novembre a San Diego, in California, era una data molta attesa, in quanto Mike ha preso parte al Dia De Los Deftones, festival organizzato proprio dalla band di Sacramento, che si è esibita poi dopo il rapper. In molti si aspettavano che in questa occasione fosse suonata Lift Off con Chino Moreno come ospite sul palco ma purtroppo non è stato così. Causa i tempi di scena serrati, Running From My Shadow, anche se scritta sulla setlist, non è stata suonata. All’interno dell’area concerti era anche previsto uno spazio per ricordare i defunti e tra le foto presenti c’erano anche quelle di Chester, Chris Cornell e Chi Cheng (bassista dei Deftones, scomparso nel 2013 dopo 5 anni di coma a causa di un incidente).

All’House of Blues, ad Anaheim, Mike è stato nuovamente raggiunto sul palco da Phoenix per suonare Papercut e il resto dello show. Questa è la terza volta che il bassista dei Linkin Park si è unito a Mike sul palco. Phoenix ha tenuto poi un breve discorso ringraziando la folla di tutto il bene che la band ricevuto in questo ultimo anno e mezzo. Watching As I Fall è stata invece accompagnata dalla chitarra di Annie Grunwald, musicista Americana. Fra il pubblico era presente, oltre alla moglie Anna Shinoda, anche Talinda Bennington, che ha incontrato e salutato i fan durante la serata.

Anche a San Francisco, Phoenix ha suonato con Mike e la band l’ultima parte dello show. Per Running From My Shadow si è unito anche Grandson mentre per la prima volta il medley About You/Over Again/Papercut è stato suonato da tutta la band, con Dan e Matt ad accompagnare Mike anche nei primi due pezzi. Il rapper ha aggiunto Introduction, Petrified e Until It Breaks all’encore, nessuna delle quali era presente nella setlist. Inoltre Mike ha completamente stravolto la scaletta riproponendo Place To Start dopo 32 spettacoli. Forse questa è la setlist più completa dell’intero tour.

A Denver, in Colorado, arriva il debutto in assoluto di Invisible, ma tra i momenti più belli del live è da ricordare Mike che ha cantato Bleed It Out insieme ad una ragazza in prima fila che gliel’ha chiesto attraverso un cartello.

A Chicago, Dan ha eseguito un assolo di batteria sul bridge esteso di Invisibile. Mike ha suonato Waiting For The End/Where’d You Go indossando una mascheradi Iron Man e un cappello che ha ottenuto dalla folla dopo Roads Untraveled.

mike phoenix

A Cincinnati, in Ohio, Mike ha aggiunto Worlds On Fire che non era prevista nella setlist come bis dopo Crossing A Line.

A metà novembre, a Boston, dopo che Mike ha terminato di cantare Running From My Shadow, sono inaspettatamente saliti sul palco i Don Broco senza presentazioni e si sono lanciati in una performance a sorpresa di A Place For My Head. È stata la prima esibizione completa della canzone dallo show all’Hollywood Bowl del 2017.

Nella penultima esibizione del Monster Energy Outbreak, a Detroit, tornano in setlist canzoni come Until It Breaks, It’s Going Down e In Stereo. Per la seconda volta è A Place For My Head a chiudere il concerto, suonata insieme ai Don Broco. 

Mike termina l’Outbreak Tour il 17 novembre a Silver Spring, in Maryland, dove ha cantato Lift Off, non prevista in scaletta, per la prima volta con una struttura diversa rispetto alla versione in studio. Il rapper AmirSaysNothing si è unito a lui. La traccia è iniziata con il versetto demo di Lift Off, poi Amir ha rappato il primo verso della sua canzone Employee Of The Month e Mike ha proseguito cantando un versetto demo di Sorry For Now prima che Amir concludesse la canzone con il secondo verso di Employee Of The Month. In Running From My Shadow, Mike ha provato uno stage diving, il classico tuffo di schiena tra la folla, ma gli riesce a metà in quanto subito viene tirato indietro dalla sicurezza. Lo spettacolo si è concluso con A Place For My Head cantata per la terza volta assieme ai Don Broco.

Sono state utilizzate in totale 39 canzoni, fatte ruotare frequentemente in maniera del tutto imprevedibile durante tutto il corso del tour. 

Esprimere un giudizio sul tour di Mike è molto difficile. Indubbiamente va lodato e premiato il lavoro svolto dal rapper statunitense che è riuscito a variare continuamente la scaletta e ad aggiungere continuamente cose nuove ad ogni spettacolo, per fare questo occorrono ore e ore di tempo e di studio. Dall’altra parte, però, resta l’alone negativo che alcuni fan continuano a provare dopo la scelta (a loro dire dubbia) di Mike di iniziare un percorso solista.

Al di là del proprio punto di vista e del proprio pensiero/entusiasmo circa la carriera solista di Mike, se tiriamo le somme nessuno si sarebbe mai immaginato che dopo appena un anno e mezzo da quel tragico episodio, Mike avrebbe avuto la forza di creare tutto ciò.

Ultimo appunto è la scelta azzeccata dell’inserimento di Dan e Matt con la quale Mike ha sviluppato una certa sinergia durante il tour. Che i 3 possano realizzare un disco insieme? Conoscendo il rapper, nulla è da escludere. 

E voi cosa ne pensate di questo tour? Lo avete seguito? Ci sono momenti o performance che vi hanno particolarmente stupito? Per maggiori dettagli circa le scalette e il tour potrete trovare tutte le informazioni sui nostri canali social (Facebook, Twitter, Instagram).