In una nuova intervista al podcast Broken Record, Mike Shinoda ha recentemente affrontato le critiche che circondano il ritorno dei Linkin Park e la decisione della band di continuare a fare musica con la cantante Emily Armstrong al posto del compianto Chester Bennington.
Alla domanda sulle difficoltà di reinventare i Linkin Park, Shinoda ha spiegato che lui e i suoi compagni hanno affrontato queste sfide a testa alta, considerando questa nuova era un rischio che valeva la pena correre.
Penso che una delle cose che ci ha davvero spinto a continuare sia stata l’idea che se avessimo semplicemente lasciato perdere e detto “Ok, è stato bello”, e avessimo smesso, sarebbe stato un modo orribile per porre fine alla band o smettere di fare nuova musica. È come una storia terribile. Nessuno vorrebbe leggere quel libro.
Invece poter dire, tipo, “I ragazzi si sono scrollati di dosso la polvere e si sono rialzati”, per quel che mi riguarda, è esattamente il libro che voglio leggere. È la cosa più difficile e spaventosa da fare, la più impegnativa, quella che più di tutte potrebbe andare storta, onestamente.
Shinoda ha continuato sottolineato che la band era pienamente consapevole delle potenziali critiche prima di fare il loro ritorno.
Per noi stessi, per i nostri figli, per i nostri fan, farlo e dire: “Sì, ci siamo presi dei rischi enormi su questo”.
C’è tanto, dalla nuova musica, alla nuova formazione e tutto il resto… Voglio dire, prima ancora di pubblicare – prima che qualcuno sapesse qualcosa – dicevamo, “Ok, ecco una lunga lista di cose che alla gente non piaceranno”. Che sono tutte le cose che alla fine non sono piaciute.
Il co-fondatore dei Linkin Park si è poi rivolto direttamente a un tipo specifico di critica.
Tutte le cose di cui chiunque su internet ha discusso e continua a discutere sulla nostra band. Se qualcuno pensa che non ci abbiamo pensato, è pazzo. Viviamo e respiriamo questa band. Abbiamo pensato a tutte queste cose. Ci siamo detti, “Okay, va bene? Andrà bene, vero?”
Prendendo di mira queste osservazioni, Shinoda ha chiarito di aver accettato il fatto che potrebbero perdere alcuni fan perché ritiene che la nuova direzione della band li abbia aperti a un pubblico completamente nuovo.
Il metallaro misogino, con la testa vuota e la barba lunga che ha amato la nostra band, che ha amato i nostri primi due dischi e che da allora non ci ha più ascoltati ma pensa di essere un fan dei Linkin Park, odierà questa band e lo dirà apertamente. Quindi, va bene. Fantastico. Perché quella persona verrà sostituita, presumibilmente, da una ragazzina di 15 anni che pensa: “Non mi è mai piaciuta la musica così forte prima di adesso, ma ora voglio imparare a suonare la chitarra”. Il ché mi piace un sacco.

I commenti riflettono la decisione consapevole della band di evolversi nonostante il contraccolpo previsto da alcuni segmenti della fanbase.
Le osservazioni sincere di Shinoda arrivano in un momento cruciale nella storia dei Linkin Park. La band affronta il suo ritorno sulla scena musicale con cambiamenti significativi sia nella formazione che al sound. Con un tour Europeo appena terminato, dove ogni data è andate soldout e l’imminente tour Americano il quale ha già fatto segnare vendite record, i Linkin Park sembrano che abbiano preso uno slancio inarrestabile, il tempo ci indicherà la strada da loro percorsa, intanto qual’è la vostra opinione inerete alla parole di Mike?
Traduzione: Selene Rossi

