I ragazzi di MikeShinodaClan hanno postato delle scansioni della rivista Kerrang! nelle quali vi è riportata un’intervista a Chester sul suo travagliato passato fatto di alcol e droga e di come la sua band solista, i ‘Dead By Sunrise’ abbiano segnato per lui una svolta per la sua vita.
Qui di seguito trovate le due scansioni della rivista (clicca per ingrandire)…
E qui di seguito la traduzione. Buona lettura!
Nel 2005 Chester Bennington, cantante dei Linkin Park e ora anche dei Dead By Sunrise, non era affatto in una buona situazione.
Divorziò con sua moglie e perse un sacco di soldi nel processo. Si sentì estraniato dai suoi presunti alleati nei Linkin Park e si sentì, come dice lui, come se “dovesse ricominciare la sua vita daccapo.”
Quando gli si è chiesto di descrivere se stesso in quel periodo disse anche che “era pesantemente assuefatto da alcol e droga”.
Era un perioso che coincideva con una pausa dai Linkin Park. Con i doveri di un tour senza tregua che seguiva il rilascio del loro secondo album, Meteora, per finire con gli obblighi che derivarono dall’album di mash-up con Jay-Z, il frontman si trovò spaesato e cominciò lentamente a perdere la testa.
Da fuori, la vita del cantante era magnifica. La sua band era un successo mai raggiunto nella storia del rock, vendendo album quasi alla stessa velocità con cui venivano stampati. Ma da dentro, per Chester, era un trauma.
“Volevo suicidarmi” dice, e lo diceva con una franchezza e con una coscenza dei fatti tale che alla fine si convinse. Poi aggiunge, “A quest’ora potrei benissimo non essere la persona che è seduta qui. Potrei essere gia morto”, è sin troppo facile credergli.
Oggi, Chester Bennington è tutto un sorriso quando apre la porta di una stanza di un piccolo hotel nel centro di Londra.
Si sente in forma e rilassato, languida facilità quando si versa una tazzina di caffè. E’ sobrio ora e lo è da un pò. Il processo, comunque, non si è svolto senza battaglie.
Il numero limitato di riabilitazioni di quel periodo, la prima delle quali durante le registrazioni di Minutes to Midnight, non fu un successo, “Sono ricaduto diverse volte” ammette “ho bevuto, bevuto e ancora bevuto”.
E’ solo da poco che Chester pensa che potrebbe aver risolto il suo problema. Iscritto in un nuovo programma, ha uno sponsor (un uomo-di-77-anni che, a detta di Chester, “non ammette stronzate”) che gli impone di stare lontano dall’alcol. Il cantante definisce l’essere un alcolizzato come “il suo più grande nemico e suo tallone d’Achille”. La differenza è che ora lui sente di poter farcela.
“Ci sono ancora alcune cose contro cui lotto. Non mi piace essere alcolizzato”, dice “Ma per la prima volta nella mia vita non sono arrabbiato per questo. Prima questo mi faceva innervosire. Mi chiedo perchè ero così ossessionato [dall’alcol]. Me lo sento, per la prima volta sento che riuscirò a non farne uso. Prima sarebbe stata una cosa costante nei miei pensieri: “Potrò farcela il giorno in cui smetterò di bere e di mentire a tutti?” Quella è una proprio una situazione del cazzo, non puoi essere da solo ovunque.
Proprio una fottuta situazione”.
Chester ha avuto una lunga storia sia di abuso di droga che di alcol. Quando era un teenager era un grande fumatore d’erba e faceva uso di metanfetamine, oppio e LSD, una situazione causata in parte dal tentativo di fermare i problemi di abusi sessuali ed emotivi dei quali soffriva. C’erano dei momenti nel suo passato, dice, che beveva così tanto da “farsela addosso”.
Quando divenne un membro dei Linkin Park, credette di essere un estraneo ai membri del gruppo, che erano gia tutti amici fra loro ed erano, per la maggior parte un gruppo sobrio.
“Nessuno dei ragazzi beve sul serio”, dice “Sono persone completamente normali. Di conseguenza ero molto isolato da loro.
Non era a causa loro, era a causa mia. Se sei l’unico ragazzo sobrio ad un party, il party non è divertente. Ecco, io ero l’unico ragazzo ubriaco ai miei party quindi trovai altre persone con cui passare il tempo. Fu un periodo molto, ehm, ‘interessante’ della mia vita”.
Non lo fu, comunque, senza le sue gratifiche.
“C’era un sacco di divertimento anche lì” ammette Chester con un sorriso imbarazzato “La realtà è che mi divertivo molto, festeggiavo come una rockstar”.
Ma quando il suo matrimonio finì, accadde in un periodo in cui era fuori dal tour. Era arrabbiato, amareggiato e dipendente da droga e alcol. Era un problema auto-perpetuante.
“Lasciare la mia ex-moglie non è stato così difficile -quella a dir la verità fu la parte più facile- la parte difficile fu quando persi tutti i miei soldi, ricominciando la mia vita e dovendo continuamente pagare per le persone che non volevo avere intorno. Sembrava come se il lavoro di tutta una vita fosse stato dato via. Questo mi faceva davvero arrabbiare.
“Bevvi al punto da non poter lasciare la mia casa e di non poter più andare avanti. Volevo suicidarmi.”
Era una situazione orribile, orribile! Non potevo andare avanti senza assumere quantità oscene di alcol e, dopo aver bevuto, ovviamente non andavo avanti lo stesso. Bevevo ogni giorno e quando bevevo prendevo decisioni sbagliate, specialmente quando c’erano droghe in giro”.
Fu durante quel periodo buio che iniziò a scrivere sessioni sia per i Dead By Sunrise che per l’album Minutes to Midnight dei Linkin Park.
Si accorse, man mano che scriveva, che era più onesto con i testi che scriveva per il side-project.
“Ero due persone differenti” dice “Ero il tizio che scriveva canzoni molto personali per i Dead By Sunrise, e poi scrivevo canzoni per i Linkin Park. C’è un modo specifico con il quale scriviamo le canzoni [nei Linkin Park] e non è super-personale. Le cose devono piacere ad un Mike, a me e quindi al resto dei ragazzi e al produttore che dà note e commenti sui testi. Era piacevole non avere paletti con i Dead By Sunrise”.
Qualcos’altro accadde a Chester. Si innamorò di nuovo, e conseguentemente si risposò. Fu quello, così come l’abuso di sostanze, a formare i testi nei Dead By Sunrise.
“I Dead By Sunrise sono un diario, per quanto riguarda i testi, di quello che mi stava succedendo, sia per l’innamorarsi che per il cadere a pezzi. E’ come un album Yin-Yan” dice “Conobbi la mia bellissima moglie e mi innamorai durante quella situazione di merda. Con lei ebbi finalmente quella sensazione di innamorarti ed essere finalmente ricambiato. Non avevo mai provato una sensazione simile prima di allora. E’ davvero potente!
“Ho chiamato la band Dead By Sunrise perchè non ero sicuro che in quel periodo sarei arrvato alla mattina del giorno dopo” spiega “E l’album [Out of Ashes] sono io che esco dalle ceneri”. E questo è come lui vede se stesso ora, riemergente, un pò provato ma ancora tutto intero, l’altra parte invece è dove lui spera di rimanere, ma ammette che la sua ripresa continua di giorno in giorno. Anche se ora è un processo non più appesantito dai suoi vecchi problemi.
“La vita è molto migliore” dice finalmente Chester “Non sono più seduto su una montagna di merda. Ma devo continuare a mantenere il controllo su di me. Ed è una cosa da fare per tutta la vita”.
Grazie a MikeShinodaClan.co.nr per le scansioni
ed a Fabio per la segnalazione